giovedì 2 febbraio 2012

Monti. Il meglio possibile?


Questa slide vista a Ballarò qualche giorno fa mi ha dato da pensare.
Il 70% degli elettori di sinistra la pensa come me, preferisce che al governo ci sia Monti, piuttosto che Bersani, Vendola, Di Pietro.
Anche il 60% di quelli di centro pensa che Monti sia meglio di Casini o Rutelli, ma lì ci sta, Monti è di centro quindi sono “scelte interne”.
Qual è la ragione, mi sono chiesto.
Prima ho pensato alle incertezze della sinistra, allo scarso appeal di Bersani, a Di Pietro… ma poi mi sono convinto che la ragione più vera è ancor più semplice.

Se non si mette in discussione l’idea di futuro, se l’orizzonte è quello dato, quello di una globalizzazione senza criteri, di una disuguaglianza crescente, della ricerca della “crescita” (del PIL, dei consumi, ecc.), se lo scenario in cui ci troviamo è definito come unico possibile, è normale che Monti sia preferibile a chiunque altro.
Lo conosce bene, da dentro. Ha contribuito a portarlo avanti e ne è esperto gestore.
Senza naturalmente dimenticare che lui e la sua squadra sono riconosciuti, competenti e autorevoli, tendenzialmente onesti e disinteressati alla spartizione partitica.
E tutto questo non è poco, specie dopo l’era del Berlusca.

Ma allora, prima di pensare ad un leader per la sinistra, una specie di mutante con l’esperienza di Bersani, la fermezza della Bindi l’energia di Grillo, l’ispirazione di Vendola, la semplicità di Di Pietro, la faccia giovane di Renzi, la simpatia della Serracchiani… e andate avanti voi, dicebvo, prima di pensare a questo sarebbe bene pensare a cosa vogliamo, a che idea di futuro abbiamo in mente.
Io ci sto pensando.