domenica 29 maggio 2011

Abbiamo votato e siamo contenti


Bene, oggi le tre generazioni della famiglia Zerbini/Pensato hanno fatto il loro dovere recandosi alle urne.
Adesso aspettiamo con fiducia, senza dire niente...
Quello che resterà, comunque, è una campagna elettorale bella, divertente, in alcuni momenti esaltante.
Una combinazione magica che ha tenuto insieme tutti, mettendo da parte scetticismo, personalismi e beghe di partito.
Forse sarà stato Pisapia, il candidado dal giusto "low profile", forse l'esempio di piazza Tahrir, forse la potenza della rete, forse la nausea da Berlusca.... chissà.
Sta di fatto che è è venuto tutto davvero bene.
Adesso aspettiamo i risultati, e poi vediamo.
Magari si riuscirà anche ad andare avanti su questa strada: leggeri, senza acrimonia e senza litigi.
Ci credo poco, ma io ci proverò, perchè quest'aria mi piace.

mercoledì 18 maggio 2011

Elezioni a Milano: dopo l’euforia, ragionamenti e numeri

Dopo l’ottimo esito delle amministrative mi sono messo a guardare un po’ di numeri.
Il risultato è questo.
Il centrosinistra ha fatto il suo dovere portando alle urne a votare Pisapia il suo elettorato. Nulla di più ma anche nulla di meno, perché, coi tempi che corrono non era facile (e forse le cialtronate del Berlusca e della Moratti hanno dato una mano).
I giochi grossi, il tracollo, sono tutti nell’elettorato di centrodestra, con 80.000 persone che hanno deciso di non votare la Moratti, in parte stando a casa e in parte votando il terzo polo.
Numeri di confronto con le precedenti del 2006 (arrotondati):
Hanno votato oltre 673.000 persone mentre nel 2006 furono 696.000. La percentuale è simile: 68%.
Centro sinistra:
Pisapia ha preso 316.000 voti (48%), meglio delle liste che lo sostenevano, che hanno sommato 281.000 (47%)
Ferrante aveva preso 319.000 voti (47%), decisamente meglio delle liste che lo sostenevano 270.000 (45%).
Quindi, Pisapia ha fatto meglio (tenuto conto del numero inferiori di votanti), ma non tanto.
Centro destra:
Moratti 2011 ha preso 273.000 voti (42%), peggio delle liste che la sostenevano, che hanno sommato 258.000 (43%)
Moratti 2006 aveva preso 353.000 voti (52%), anche allora peggio delle liste che la sostenevano 328.000 (54%).

La sostanza è che possiamo gioire del “risveglio” di molti milanesi dall’incanto berlusconiano, ma che ciò è dovuto più a demerito della destra che a “reconquista”: la debolezza della Moratti, intrinseca e accentuata dalla campagna di comunicazione, tanto faraonica quanto sballata; i deliri del Berlusca sempre più bollito; le sceneggiate a Palazzo di giustizia; la crisi del Pdl e la divisione del terzo polo (oltre 36.000 voti per Palmeri).

Se così è, e lo dicono i numeri, dobbiamo andare avanti a fare le cose per bene come si è fatto finora, senza litigi, evitando di dare corda a deliri vari (come quello di Cacciari: “…con Albertini candidato avremmo vinto al primo turno…”), mantenendo la calma fermezza di Pisapia, la serietà e competenza di Boeri, ecc..
La strada per il ballottaggio è lunga solo pochi giorni, quella per risvegliare la coscienze addormentate sarà ben più lunga.

mercoledì 11 maggio 2011

Il partito dell'Amore

Letizia al Palasharp si è detta sicura di vincere xché "vincerà l'amore" e subito dopo la coltellata diffamatoria a Pisapia. Il Caimano e i suoi hanno rovesciato tutti i significati, parlano di democrazia e attuano una autocrazia eversiva.

lunedì 9 maggio 2011

Elezioni per Milano: io sono qui




















C'è in rete un test per valutare, in base a 20 domande, dove ci si colloca rispetto ai candidati sindaco per Milano.
L'ho fatto e mi sono trovato qui: più o meno equidistante tra i candidati Calise (5 Stelle), Pisapia e Palmeri.
OK, ci può stare.
Mi sono trovato ovviamente molto lontano dal candidato di Forza Nuova, ma ancor più lontano dalla Moratti !!!
Dev'essere proprio una questione di pelle.
Se volete farlo anche voi, il test è qui.

mercoledì 4 maggio 2011

No Nucleare Day a Milano

Tenacemente ottenuti i permessi anche quest'anno a Milano il No Nucleare Day 21 maggio dalle 14,30 in Piazza Mercanti, parleremo delle alternative e delle menzogne, vi aspettiamo ;-)

lunedì 2 maggio 2011

A cosa serve un esercito nazionale

Leggendo la mozione della Lega sull’intervento in Libia, mi vengono alcune riflessioni.
Da qualche tempo e dopo anni di dubbi, mi sono convinto che l’intervento militare per i casi di “ingerenza umanitaria” sia giusto e necessario: si tratta di valutare le situazioni caso per caso, di capire in che modo intervenire, ma non solo si può fare, si deve.
Ritengo che le Nazioni Unite dovrebbero farsi carico di salvaguardare e proteggere le popolazioni vittime di massacri molto più di quanto non facciano oggi.
Non è una scelta facile ma credo che non solo la popolazione della Libia, ma anche quelle del Sudan, della Somalia, della Birmania, del Tibet, ecc. andrebbero protette.
Non solo e non tanto con i “bombardamenti mirati” ma con diversi livelli di intervento: dalle sanzioni economiche fino alla presenza militare sul territorio per assicurare protezione, corridoi umanitari, assistenza, e così via.
L’ONU dovrebbe essere in grado di disporre di comandanti e truppe internazionali e di un’autonomia operativa sufficiente per intervenire tempestivamente nei casi di emergenza.
Credo che questa sia l’unica funzione plausibile degli eserciti di questi tempi.
Se siamo d’accordo su questo (e quindi se siamo disposti anche a rischiare di lasciare sul campo qualche connazionale che ha scelto di fare il mestiere di militare professionista) allora l’esistenza di tutto il complesso militare nazionale può avere un senso.
Un senso politico e ideale perché vogliamo contribuire a costruire un sistema di relazioni internazionali più giusto e rispettoso dei diritti dei popoli, motivo per cui vale la pena spendere ogni anno circa 30 miliardi di Euro (e ricordo che per D’Alema non bastano) per mantenere un esercito tra i primi 10 del mondo).
Altrimenti, se si tratta di presidiare basi militari e confini nazionali minacciati da nessuno, mettere un po’ di camionette in giro per le città, ma evitare con ogni cura di essere coinvolti in operazioni internazionali, beh… si può pensare a qualcosa di più utile.