giovedì 16 dicembre 2010

Fiducia al governo - 2

Possiamo cominciare a fare i conti su quanto ci costa (a noi tutti) stà fiducia, no?
750 milioni per l'Alto Adige sembrano in arrivo, casualmente sbloccati dopo l'astensione della Svp, la parificazione delle università telematiche era già stata preparata per madame CEPU nella riforma Gelmini.
Altre ne arriveranno a breve...
In compenso (si fa per dire) abbiamo scoperto un personaggio straordinario che ci accompagnerà per qualche tempo nel bestiario dei talk show: Scilipoti!
Non perdetevelo in questo video
e non perdetevi le battute su di lui (e gli altri) di Spinoza.
Se sarà una risata che li seppellirà cominciamo a fare le prove.

martedì 14 dicembre 2010

Fiducia al governo Berlusconi

Questa vicenda non mi ha appassionato prima, non mi sconvolge adesso.
Però mi associo al commento di Spinoza:
"La maggioranza compra Razzi. Giusto in tempo per capodanno."
Fantastico.

mercoledì 1 dicembre 2010

Più soldi all'Università e meno ai partiti? No!

Ieri, nel dibattito alla Camera sulla riforma dell'Università, il governo è andato sotto su 2 emendamenti.
Non è invece andato sotto su una proposta firmata da Tabacci e Calgaro che proponeva di dare più soldi all'Università togliendoli ai fondi destinati ai partiti.
Normale, si dirà.
Esatto, salvo il fatto che, come ci racconta Giglioli, anche 25 onorevoli del Pd hanno invece votato contro, seguendo, anzichè le indicazioni del partito e di Franceschini, la dichiarazione di Ugo Sposetti, il tesoriere del partito, che per questo ha platealmente litigato con Franceschini. Ci sono poi stati 17 astenuti, sempre nel Pd, tra cui Massimo D’Alema e Piero Fassino.
C'è anche un aggravante: anche se avessero votato tutti contro, l'emendamento non sarebbe comunque passato, ma quella quarantina di collezionisti di figure di m...a proprio non ce l'hanno fatta ad andare a casa senza aggiungere un pezzo alla collezione.
Qualcuno in rete ricorda sommessamente il referendum popolare del '93, quando si votò contro il finanziamento pubblico dei partiti.
Avanti così.

lunedì 22 novembre 2010

Questioni serie, vere.


Stavo facendo un giro sulle testate online, davo un'occhiata ai blog, caso Carfagna, Pd, PdL, spazzatura a Napoli.... poi mi sono imbattuto in questa immagine (da Beppe Grillo) e ho anche letto il post.
Ho pensato che per oggi basta con le menate di casa nostra, le questioni davvero serie sono altre.

mercoledì 17 novembre 2010

Brescia

Se i servizi possono ancora impedire di conoscere la verità sulle stragi pensiamo a quanto sono deboli la politica pubblica e la sua classe dirigente tutta

martedì 16 novembre 2010

Sempre gli stessi 5 milioni?


5 milioni di italiani è un numero ricorrente: sono 5 milioni gli italiani che leggono i giornali, 5 milioni quelli che guardano le trasmissioni TV di approfondimento, 5 milioni quelli che vanno a cinema e teatri, ecc.
Quando leggo questi dati mi chiedo: non è che siamo sempre gli stessi?
Ieri sera c’è stata un’inversione di tendenza: “Vieni via con me”, Saviano, Fazio, e compagnia, l’hanno visto quasi 10 milioni, il 30% di quelli seduti davanti a una TV.
Allora non si fa audience solo trasmettendo programmi “leggeri” o idiozie, cercare di mettere in moto il cervello non significa necessariamente cambiare canale.
Allora non siamo sempre gli stessi.
No, il problema è solo proporre contenuti intelligenti raccontati nel modo giusto e dalle persone giuste. Storie raccontate non per parlare a se stessi ma per farsi ascoltare.

lunedì 15 novembre 2010

Commento dopo le primarie: ora viene il difficile

E va bene, le primarie sono andate.
Non sono andate a votare le masse attese, ma nemmeno molti meno che un paio d’anni fa. Considerata la giornata infame far muovere quasi 70.000 persone mi pare comunque un buon risultato.

Pisapia ha vinto bene, dimostrando l’importanza di essersi autoproposto con tempismo e da indipendente, mettendo a profitto la propria riconoscibilità ed una rete di sostenitori importanti e discreti quanto efficaci.

Boeri (che secondo me era il candidato con maggiori possibilità di battere la Moratti), ha fatto il possibile per rimontare il gap di notorietà rispetto a Pisapia e Onida, ma soprattutto per cercare di affrancarsi dall’ingombrante “investitura” del Pd, un vero e proprio “bacio della morte”.
Complimenti comunque alla squadra che l’ha sostenuto, che ha lavorato bene, con freschezza e creatività. Massima solidarietà a Denis, che ieri sera a casa mia ha dovuto incassare anche la sconfitta dell’Inter nel derby.

Onida ha tenuto un profilo alto e garantista, consono al suo personaggio, ed ha conseguito, visto le premesse e le forze in campo, un ottimo risultato

Ora viene il difficile.
Il tono rispettoso e costruttivo che ha contraddistinto la campagna per le primarie deve essere salvaguardato ad ogni costo. Non ho troppi dubbi sui candidati, Boeri ha già dimostrato il suo fair play e Onida non ha bisogno di dimostrarlo. ma ne ho sui partiti che li hanno sostenuti.
Se devono essere regolati dei conti, se proprio non se ne può fare a meno, lo si faccia a porte chiuse, senza distogliere l’attenzione pubblica dal candidato Pisapia, dalle sinergie positive che troveràcon gli altri, dai progetti da mettere in campo nelle prossime settimane.

Soprattutto ai dirigenti del Pd (la cui crisi spiega bene Beppe Caravita), mi verrebbe da raccomandare: fate poco, fate il meno possibile ed eviterete ulteriori danni, magari anche involontari. Lasciate fare ai vostri militanti ed elettori, che sono certo si dimostreranno generosi e capaci di lavorare con gli altri nel solo interesse della nostra città.

martedì 9 novembre 2010

Troppo ricchi

Qualcuno fa notare fa notare l'acido commento del Giornale di oggi su "Vieni via con me", la trasmissione di Fazio e Saviano.

Dice Sallusti:
"Come possono interpretare i bisogni della gente uno scrittore miliardario (Saviano), due conduttori televisivi strapagati (Fazio e Littizzetto, due milioni all'anno di reddito a testa), un direttore d'orchestra con la puzza sotto il naso (Abbado), il solito Benigni più furbo che bravo (4 milioni di reddito per sparare battute) e l'immancabile Vendola, comunista da 16mila euro mese?"

Personalmente sono d'accordo sul fatto che certi compensi sono eccessivi, sarebbe ora che anche il mondo dello spettacolo, come quello della politica e qualsiasi altro, tornasse ad avere un senso di equità e misura più adatto ai tempi.

Ma detto ciò, come fa un sostenitore del Berlusca, che con un patrimonio di 9 miliardi (non so se in Euro o in dollari) è solidamente piazzato al 74° posto tra gli uomini più ricchi del mondo, che ostenta senza pudore proprietà ed eccessi, come fa il Sallusti a usare un argomento del genere? Esiste qualcuno di più lontano dai "bisogni della gente", ma anche dal concetto di "bisogno" e basta, del Berlusca?

martedì 2 novembre 2010

“Tira più un pèl de pota che ducent caval che trota”

Questo il lucido commento del leader maximo della Lega, il lucidissimo Umberto Bossi, sulla vicenda Ruby.
Il senatùr si è poi dilungato su altre finissime considerazioni di alta strategia politica e raffinata tattica istituzionale: “…è chiaro che Berlusconi poteva farla fare ad un altro quella telefonata. Per esempio chiamava me, chiamava Maroni...”.
Un altro dei cavalli di razza leghisti, l’astuto Calderoli, ha completato l’analisi dispensando sottili allusioni: “…sono preoccupato che qui, profittando delle vicende personali di Berlusconi, sia in atto un colpo di Stato, ma sarebbe il golpe dei fighetta…”. Sembra che i due si siano poi compiaciuti della rispettiva profondità di analisi cimentandosi n una gara di rutti.

martedì 26 ottobre 2010

Milano: il brutto che avanza - Nuovo Policlinico 2


L'ottimo Gigi Caprarella mi manda un commento che sono felice di pubblicare.
Meno male che qualcun'altro ha notato questa schifezza!

"Caro Zeb, l'avevo letta e per coincidenza vista pochi giorni prima della tua pubblicazione... allora non fa solo schifo, è un vero e proprio delitto civile e provo ad argomentare...
come tu ben osservi la relazione di questi nuovo padiglioni con il contesto è meno che zero. Ora il discorso prende due corni
1. di che tipo di contesto stiamo parlando?
2. perchè e in funzione di quale logica quell'architettura e l'architettura degli ultimi 30 anni rinuncia al confronto con il contesto?
Alla prima la risposta è che siamo dinnanzi ad uno dei contesti più ricchi di testimonianze architettoniche e artistiche di altissimo livello: il corso di Porta Romana, ovvero l'antica e porticata strada imperiale romana nota come via Aemilia, la chiesa di San Nazaro in Brolo del III sec. d.C e l'anteposto mausoleo Trivulzio dell'archietto e pittore Bartolomeo Suardi, l'Ospedale Maggiore, ovvero il più moderno ed innovativo edificio finalizzato alla cura e ricovero dei malati di tutto il rinascimento e opera in buona parte del Filarete, la fossa interna ovvero quel percorso d'acque navigabili che cingeva le mura medievali e che connetteva Milano al mondo, ecc, ecc...
L'orrore in questione come si pone rispetto a tutto ciò? Ebbene in altezza supera chiunque con la stessa arroganza con cui si pone perpendicolare all'antica via d'acque, svetta su tutti e tutte le bellezze e di queste ne fa scempio...
Sul secondo punto non mi addentro. Non sono uno psichiatra.
Baci"

Sempre Gigi mi fa notare che tutta la "Riqualificazione area Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena" è stata oggetto di un concorso europeo chiuso nel 2007. Il progetto vincente vede tra i proponenti anche lo Studio Boeri, ma non mi pare di riconoscere la "schifezza" che si affaccia su Francesco Sforza nel materiale visibile online.
Potrebbe anche darsi che chi ha commissionato i lavori non abbiano tenuto conto delle proposte del concorso.
Se qualcune ne sa di più si faccia sentire.

lunedì 25 ottobre 2010

Primarie per Milano: ci risiamo?

Mancano una ventina di giorni alle primarie del centrosinistra e finora era andato tutto bene, molto meglio di quanto mi ero immaginato.
Quattro candidati che si confrontavano in modo civile e corretto, un bel movimento in città, discussioni tra amici e al lavoro.

Oggi questo clima costruttivo comincia a vacillare: su Repubblica leggo dichiarazioni di "primarie falsate".
No, per favore NO!

Capisco le ragioni, condivido l'affermazione che il PD avrebbe potuto evitare di schierarsi a priori (tra l'altro se non vincesse Boeri farebbe l'ennesima figura di palta), condivido anche l'appello al fair play, ma la cosa finisca lì.
Il PD è un partito che fa le sue scelte e se ne assume la responsabilità.
Questo non deve delegittimare nè i candidati (Boeri in questo senso è quello che rischia di più), nè il sistema delle primarie.

Finora sta andando bene, cerchiamo di arrivare in fondo.

giovedì 14 ottobre 2010

Milano: il brutto che avanza - Nuovo Policlinico


Ogni mattina passo in bici davanti al Policlinico, in via Francesco Sforza. C’è sempre un po’ di casino, dalla gente che va a lavorare o fare le visite alle ambulanze ferme sulla strada che creano ingorghi. Ma da qualche settimana c’è qualcosa di peggio. Dal recinto ospedaliero spunta un insieme di impalcature e strutture di ferro che fanno intuire una nuova pessima trovata architettonica, di quelle che piano piano fanno più brutta la nostra città. Mi sono informato, si tratta della ricostruzione del Padiglione Pasini.
Il fronte verso Francesco Sforza è composto da edifici diversi ma abbastanza omogenei, databili a inizio ‘900 credo, con la Guardia e la sua pensilina Liberty che chiude l’angolo di fronte ai Giardini della Guastalla. Da qualche settimana ecco questa cosa brutta che spunta, così, dal nulla.
Ora, non voglio tornare troppo indietro nel tempo parlando della Ca' Granda fondata nel 1456 da Francesco Sforza, né a quando ancora si parlava di pianificazione della città, di policentrismo, e dell’opportunità che il Policlinico si trasferisse a Montecity (mio cognato ci fece la tesi, una ventina d’anni fa).
Non voglio nemmeno discutere del grande piano di ristrutturazione del Policlinico in atto, che ha già visto la nascita del “Monteggia”, verso Porta Romana, intervento che mi pare interessante, e molte altre trasformazioni vedrà in futuro, “… accomunate dall'uso del cotto ventilato, caratteristica storica dell'architettura lombarda”, come racconta il sito del Policlinico.
Voglio solo parlare di questioni di buon senso e di estetica: è possibile che non si debba tener in alcun conto del contesto urbano in cui si va a creare un nuovo edificio? Del senso di ciò che già c’è, degli spazi e dell’armonia del sistema?
Io non ho nulla contro la modernità o la postmodernità, capisco sia i nuovi standard di efficienza delle architetture sociali che le pulsioni artistiche dei progettisti.
Ciò che trovo insopportabile è l’arroganza incurante e di ogni senso estetico, il piegare dei progetti alla logica della massima cubatura possibile.
Non so che cosa verrà fuori ad opera completa e sarei contento di sbagliare, ma mi pare evidente che una cosa così enorme, così fuori contesto, così chiusa in spazi angusti non potrà che essere un altro tassello del brutto che avanza nella nostra Milano.
Continuiamo a farci del male.

mercoledì 13 ottobre 2010

Milano città del terzo millennio

Da tempo i milanesi manifestano un distacco sconcertato dalla politica pubblica e dai partiti che ne esauriscono la rappresentanza,pur esprimendo il più alto tasso italiano di partecipazione alle esperienze di volontariato e di sussidiarietà sociale.
Serve a poco l'attivismo del Sindaco Moratti, fotografata tra le bancarelle del mercato, sul bus o in bicicletta: il recupero di una empatia reciproca tra l'amministrazione comunale ed i suoi cittadini non si risolve con una soddisfazione simbolica.
Sono anni che Milano non si percepisce in una relazione stretta con le sue istituzioni, orgogliosa di esprimere un'opinione pubblica avvertita e di essere la città italiana agganciata ai processi di innovazione internazionali.

Nonostante il riscontro positivo del Manifesto per Milano lanciato dal Corriere,lo spettacolo cui i milanesi assistono da mesi ha visto in scena la riduzione di una opportunità di relazione globale, come l'EXPO sui temi dell'alimentazione e dell'energia, ad uno scontro di natura fondiaria ed immobiliare tutto ripiegato sugli ombelichi locali.
Del resto l'opposizione non è stata meno autoreferenziale.
Eppure la città e la sua area metropolitana esprimono eccellenze accademiche ed imprenditoriali, così nella sussidiarietà e nella ricerca.
Quando ci sono la fiera del design o la settimana della moda emerge in città la rete dell'imprenditoria cognitiva che valorizza a pieno le eccellenze artigiane e tecnologiche e propone Milano come strordinario luogo di relazioni per la produzione di valore nell'economia della conoscenza.
Invece da mesi oltre alle divergenze fondiarie tra Formigoni e la Moratti il problema della città sembra Triboniano e i disgraziati che lì vivono: qualcuno tra amministratori e opposizioni si è chiesto che fine ha fatto l'Agenzia Nazionale per l'Innovazione che doveva fare incontrare creatività e credito, infrastrutture digitali e servizi?
Molti milanesi non si rassegnano ad essere spettatori sconcertati e da tempo stanno mettendo in rete esperienze e competenze capaci di rispondere alla vocazione storica di questa città, nodo delle relazioni economiche e culturali europee ed internazionali.

Un primo appuntamento pubblico si terrà sabato 16 dalle 14,30 al Teatro Franco Parenti,urbanisti, imprenditoria del design, economisti, esperti di mobilità e di partecipazione informata, proporranno il loro sguardo su quale Milano per quali milanesi a partire dal governo del territorio, quindi dal PGT e dall'EXPO. Il ventaglio ampio e trasversale dei promotori ha la consapevolezza e la necessità di superare le attuali e asfittiche gepgrafie partitiche affinché siano rimessi al centro del confronto pubblico il ruolo, l'identità e la funzione di Milano. Per questo durante l'incontro sarà possibile firmare i Referendum per la città, l'unico strumento a disposizione dei milanesi affinché il confronto elettorale non prescinda dalle questioni concrete che riguardano la qualità del vivere sociale nella città metropolitana. Un'offerta politica più coerente con la città, le sue preoccupazioni e le sue aspettative,può vedere l'aumento dell'interesse alla cosa pubblica e una percentuale di votanti superiore al 61,5% degli aventi diritto come nelle scorse regionali.

Fiorello Cortiana - Allarme Milano Speranza Milano

Sabato 16 ottobre h. 14,30 - 18,00 - Teatro Franco Parenti, via Pierlombardo

MILANO CITTA' DEL TERZO MILLENNIO - I cittadini dopo le primarie, innovazione-territorio-partecipazione-welfare urbano
- Luca Beltrami Gadola ( Arcipelago Milano )
- Giovanni Lanzone ( The Reinaissence Link )
- Edoardo Croci ( Milano sì Muove )
- Fiorella De Cindio (Rete Civica di Milano )

lo sguardo di:
- Piero Bassetti ( Milania )
- Marco Vitale ( Allarme Milano, Speranza Milano)

Milano vista dalla Grande Milano
- Giorgio Oldrini (Sindaco di Sesto San Giovanni )
- Maria Ferrucci ( Sindaco di Corsico )
- Mario Sacchi ( Sindaco di Settimo Milanese )
- Eugenio Comincini ( Sindaco di Cernusco sul Naviglio )

interverranno nel dibattito
- Stefano Boeri
- Valerio Onida
- Giuliano Pisapia
- Michele Sacerdoti

conducono l'incontro
Fiorello Cortiana e Marco Cipriano

Immagini su Milano e i milanesi dal dopoguerra ad oggi a cura di Denis Curti (Contrasto)

promuovono l'incontro
Allarme Milano Speranza Milano
Arcipelago Milano
The Reinaissence Link
Club Porto Franco
Fondazione Rete Civica Milano
Fondazione Ambrosianeum
Circolo Culturale Prospettive Democratiche
Forum delle Idee

venerdì 8 ottobre 2010

E anche Radio Padania va all’incasso

Ormai siamo in tanti a tenere d’occhio la Lega e la sua “voracità”, e ne salta fuori una al giorno.

No, non mi riferisco alla grottesca “magnata della riconciliazione” davanti al Parlamento, a proposito, complimenti all’ideatore per l’illuminante intuizione, che potremmo definire “polenta o pajata, basta magnà” e non perdetevi le foto e il miglior commento che ho trovato, quello dell'ottimo Robecchi.

Ne è saltata fuori un’altra, che ho scoperto su un blog musical politico (segnalato da Ciwati), e racconta di come una legge del 29 dicembre (una di quelle leggi di Capodanno che ben conosciamo) di qualche anno sia di fatto un bel regalo a due radio definite “comunitarie”.
No, l’Unione Europea non c’entra nulla, le due radio sono Radio Maria e Radio Padania, e a guadagnarci fior di soldini è soprattutto la seconda.

giovedì 30 settembre 2010

C’è sempre un leghista più a nord di te



Così titola la “La Provincia di Como”, prendendo atto che continuando a giocare col fuoco della retorica razzista (ultimo esempio la farsa di Maroni sul caso Triboniano) prima o poi si rimane scottati.
L’ottimo Gian Antonio Stella sul Corriere racconta in un articolo da leggere assolutamente la triste storia della campagna in corso nella vicina Svizzera, che accosta i 45 mila frontalieri italiani ad un esercito di voraci e repellenti topi che aggrediscono il formaggio svizzero.
Ci mancava proprio una bella campagna contro i lavoratori lombardi, una campagna razzista, senza alcun dubbio, come testimonia il creativo, tale Michel Ferrise, che dice “Ho scelto il ratto perché è qualcosa di spregevole”.
Una campagna “simpatica” e moderna, con tanto di sito web e di pagina su Facebook (un migliaio di aderenti, tanto per cominciare) dove il buon formaggio svizzero se lo rosicchiano i 3 topastri protagonisti: un piastrellista italiano, un rumeno e… topo Giulio tremonti…
Speriamo che sto schifo serva almeno per riflettere sugli esiti che ci aspettano nel prossimo futuro, se non ci si dà in fretta un bel taglio…

giovedì 23 settembre 2010

Montezemolo si scalda

Non che mi sia particolarmente simpatico, Luca Cordero di Montezemolo, ma nei prossimi mesi converrà seguirlo, visto che se ne parla come candidato anti Berlusca.
Ieri, sulla questione del voto del Parlamento a favore di Cosentino, ha parlato forte e chiaro:

«La maggioranza esulta, si va avanti. Avanti a fare le riforme? Certamente no. Avanti nei provvedimenti per la crescita, i redditi, il lavoro, il fisco? Meno che mai. Avanti con la nomina di un ministro dello Sviluppo economico o di un presidente della Consob? Non scherziamo. Tutte cose trascurabilissime rispetto alla difesa di un signore su cui pende un mandato di arresto per camorra e che continua orgogliosamente ad essere il coordinatore del Pdl in Campania».

A proposito: hanno votato pro Cosentino PdL, Lega (che senza fare una piega protegge il presunto camorrista). Poi però c'è stato bisogno anche di almeno una dozzina dei "soliti ignoti del voto segreto", che hanno fatto la loro parte, magari assentandosi. Questi sono i migliori: quelli che per paura che finisca la legislatura e lo stipendio da deputato farebbero qualsiasi cosa.

mercoledì 22 settembre 2010

Parliamo della Lega - 2

Nel post precedente ho elencato un po’ di misfatti leghisti. Ma c’è, a mio parere, qualcosa che è anche peggio: piccoli (o grandi) segnali di una cultura misera quanto pericolosa. Che si tratti di reati o meno mi pare secondario.
Non parlo dei riti tribali (tipo “benedizione padana”) e altre buffonate simili.
Parlo ad esempio della scuola pubblica marchiata Lega e intitolata al prof. Miglio, fondatore della Lega e poi cacciato, uno che teorizzava il linciaggio come forma di giustizia ed era davvero suonato (l’ho conosciuto), quasi come Bossi. Non voglio nemmeno fermarmi alle reazioni ondivaghe della Gelmini, che prima ha liquidato la cosa come folklore per poi fare tardiva marcia indietro.
E’ l’aspetto culturale della vicenda che è terribile, come lo è il volantino distribuito ad Adro, nel contenuto e nel linguaggio tribale.
E’ l’idea che porta dritto a piccoli balilla che marciano in camicia verde.

E’ una battuta ma non troppo, perché non va dimenticata quell’anima nazifascista che esiste nella Lega, ben rappresentata da Borghezio (ma non solo). Quel Borghezio condannato in via definitiva come responsabile dell'incendio appiccato ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte. Quello che nel lontano ‘76 fu fermato e trovato in possesso di materiale di “Ordine Nuovo” inneggiante all’assassinio del giudice Occorsio, protagonista della lotta contro il terrorismo nero, ucciso appena due giorni prima in un agguato. Quello che in una video inchiesta del 2009 di Canal+ appare nella sua veste di parlamentare europeo della Lega Nord ad un incontro di un movimento di estrema destra al termine del quale dice testualmente ad alcuni militanti: « Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni. Dovete insistere molto sull'aspetto regionalista del movimento. Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi.» Date un'occhiata al video.

Ma Borghezio non è certo il solo, e quando si sentono nei discorsi di Bossi parole come “etnonazionalismo”, lui non sa nemmeno di cosa parla, ma chi gli ha messo insieme il discorso ha chiari riferimenti filonazisti.
Questa miscela di ignoranza, demagogia, protagonismo, può trovare facilmente seguaci solerti.
Date un’occhio al caso penoso di questo consigliere provinciale di Parma, che confeziona balle per impaurire la gente e inventarsi nuovi “allarme sicurezza”.
che forse si è ispirato a quest’altro, tal Proto, che però, essendo pugliese, non è leghista ma PdL.
Non so, io non mi impressiono facilmente, ma sono esempi preoccupanti e significativi, che ne dite?
Scusate il post un po’ lungo, anzi addirittura doppio, ma ci voleva.

giovedì 16 settembre 2010

Parliamo della Lega - 1

Dico sempre che considero la Lega Nord più vitale dei berlusconiani, da un certo punto di vista più interessante come fenomeno sociale, più pericolosa per la l’incultura profonda che evoca e usa senza scupolo.
Dopo aver fatto della diversità un simbolo distintivo, nel giro di pochi anni hanno collezionato tutte le nefandezze dei “politicanti romani”.

Luca Ricolfi, giornalista de “La Stampa” che ha scritto “Il sacco del Nord” si domanda: “Ma la Lega è ancora federalista?
E si risponde così: “Per la Lega, ormai, il federalismo è diventato meno importante dell’allargamento della sua presenza nella pubblica amministrazione, dai Comuni alle Province, dalle Regioni al Parlamento, quella stessa amministrazione che la Lega delle origini voleva bonificare, e che ora sembra lentamente ma inesorabilmente trasformarsi in un terreno di pascolo, come accade a qualsiasi normale apparato di partito. Il federalismo all’inizio era prevalentemente un fine, ora sta diventando un mezzo, uno strumento di propaganda. Non dobbiamo stupircene, perché succede in tutti i partiti, e la Lega non fa eccezione."

Caso mai vi fossero sfuggiti, come a Ricolfi, alcuni segnali, facciamo un ripassino, utilizzando qualche esempio, tra i tanti disponibili:
Uso privato delle auto blu. Quante volte li abbiamo sentiti scagliarsi contro questo malcostume, finchè il Presidente leghista del Friuli ci si è impegnato alla grande, tanto da doversi dimettere.
Clientelismo. Scrive il Giornale di un generoso regalo, 800.000 Euro, del ministero dell’Economia concesso lo scorso alla “Scuola libera dei Popoli Padani”, la Bosina è stata fondata nel 1998 da Manuela Marrone, “maestra di scuola elementare di lunga esperienza”, ma anche moglie di Umberto Bossi.
Truffa. Prendiamo il caso del presidente di azienda pubblica indagato con ipotesi di reato che vanno dal peculato, all’abuso d’ufficio, fino alla truffa.
Bancarotta. Già, come dimenticare la scalata bancaria leghista, un pò casereccia forse, ma con tanto di mezzo salvataggio da parte di Fiorani e dei soliti faccendieri.
Mafia. E sì, perché non ci facciamo mancare nemmeno un consigliere regionale si è fatto beccare col boss dell’ndrangheta.

Non male, vero?
Ne ho altre da raccontare, ma il post è un pò lungo.
Alla prossima.

Media sociali, condivisione e partecipazione informata

Vi segnalo un appuntamento utile all'interno del quale abbiamo ripreso il filo di Condividi la Conoscenza con un impegno diretto dell'Università.Dopo le circa 400.000 firme raccolte in poche settimane in rete con l'appello No Bavaglio e il conseguente binario morto per la legge sulle intercettazioni, dopo le uscite di Giorello e Galli Della Loggia sulle implicazioni della rete per la sovranità politica del regime democratico, dopo le dichiarazioni dell'assessore all'Urbanistica di Milano Masseroli sulla partecipazione dei cittadini alle osservazioni sul Piano Regolatore Generale, c'è una significativa occasione di confronto e chiarimento sulle possibilità di una partecipazione informata alla vita pubblica. Il fatto che docenti di diverse università italiane partecipini al confronto, insieme ad una delle animatrici di Wikipedia, ad un dirigente della Regione Puglia che si è distinta sul versante dell'economia della conoscenza e del lavoro cognitivo/creativo, soprattutto l'intervento di Stefano Rodotà rendono l'appuntamento pomeridiano del 20 settembre degno di essere seguito e segnalato.Trovate tutte le informazioni, i link per le iscrizioni e il programma, sul sito di UniMI.
http://www.unimi.it/news/44920.htm

La Social Media Week arriva in Italia e apre in Statale
www.unimi.it
La Social Media Week arriva per la prima volta in Italia e si svolgerà contemporaneamente a Bogotà, Buenos Aires, Città del Messico e Los Angeles dal 20 al 24 settembre.

venerdì 3 settembre 2010

“Largo ai gggiovani”


Il “rottamare i dirigenti” di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, può sembrare un po’ crudo, ma la questione generazionale nella politica italiana esiste, eccome se esiste.

Ci pensavo quando, dopo le elezioni in Gran Bretagna, Gordon Brown (59 anni) ha preso su famiglia, baracca e burattini e ha mollato la poltrona, senza dimenticare di fare gli auguri al successore. Guardate le facce in questa foto: la sua, quella della moglie e dei bambini (sono i figli, non i nipotini) persone normali, dignitose, serene.
Ora al timone della Gran Bretagna ci sono due quarantenni.

Qui da noi il premier ha 74 anni, si crede immortale e lavora al suo futuro politico; l’altro leader di governo è semiparalizzato e ne ha settanta; il capo dell’opposizione ne ha 59 e sta iniziando la sua carriera da segretario di partito; gli scapestrati estremista, uomini di destra che rappresentano la sinistra, ne hanno 58 (Fini) e 61 (Di Pietro).

martedì 31 agosto 2010

The Times They Are a-Changin'

Quest’estate mi è capitato di ragionare su diverse cose che stanno succedendo e che spiegano come sta avvenendo il cambiamento.
Via dall’Iraq
Gli USA se ne vanno: questa è una buona notizia, per Obama ma soprattutto perché chiude con l’illusione che si possa cambiare una società complessa attraverso “scorciatoie” di tipo militare.
Voglio ragionare sul fatto che questa “soluzione” alla Bush, indipendentemente dai costi della guerra, delle migliaia di morti, ecc, semplicemente non funziona. Né in Iraq né altrove.
Il mondo si fa sempre più complesso, e i problemi complessi non hanno soluzioni semplici.

Donne afgane: il prossimo mese in Afghanistan si terranno le seconde elezioni parlamentari dal rovesciamento del regime talebano, che non permetteva alle donne di partecipare alla vita pubblica.
Anche oggi succedono attentati per le strade a donne e bambine che si recano a scuola, i manifesti elettorali delle donne vengono sporcati, ma ben 406 donne saranno candidate.
Date un’occhiata a questo articolo su IlPost

Anche in Iran, dove pure la tensione militare è alta per la minaccia nucleare, credo che il motore del cambiamento e il principale avversario di Khamenei e Ahmadinejad è il movimento verde. L’opposizione interna che, per quanto divisa tra genitori cercano un compromesso e figli si spingono oltre, stanno conquistando, a caro prezzo, spazi di libertà.

Invece in Cina, oltre al grande (ovvio) movimento dei lavoratori che credo che lì andrà ancora di moda per un pezzo, i segnali del cambiamento arrivano anche da atri episodi, come ad esempio dall’aumento del traffico. Che ne dite di nove giorni di coda (che si prevede diventeranno trenta) sulla China National Highway 110 che da Pechino porta verso la Mongolia?

In tutti questi casi c’è poco da fare, non bastano armi, polizia, terrorismo o carri armati.

Ho letto di un intervento in Parlamento di Benigno Zaccagnini del luglio del 1963, nei giorni in cui si costruiva il Muro di Berlino. Non avrei mai sognato di trovarmi a un giorno a citare Zaccagnini, ma aveva visto giusto. Diceva: “Noi sappiamo che anche questo muro verrà abbattuto; e non verrà abbattuto dai carri armati, ma dal cammino travolgente delle idee di libertà, di giustizia e di pace che ovunque avanzano nel mondo“
E’ così anche oggi.

giovedì 26 agosto 2010

Ripartire nel modo migliore

Dopo oltre un mese e mezzo ripartiamo con Zeblog.
Oggi vado in Toscana a recuperare la famiglia e poi si comincia un nuovo anno.
Non mi viene in mente un modo migliore di questo video del Boss.
Siamo nel New Jersey, nel '78... Jungleland
Ci sentiamo presto.

martedì 8 giugno 2010

Animali miscredenti

Dopo lunga assenza torno a voi amici atei e miscredenti perchè questo mi fa troppo ridere.
Su Radio Maria ha una rubrica Roberto De Mattei, cattolico fervente e vicepresidente del CNR. Guardatevelo su YouTube e, se non ne avete voglia (vi capisco), ricordatevi le sue sobrie e misurate considerazioni dedicate agli atei, che si affaticano in campagne antireligiose, mosse da “passioni viscerali”.
Eccole: “l’ateo che non crede nella vita eterna dovrebbe coerentemente vivere alla giornata come un animale”, “un animale infelice”, “un uomo che vive come in un inferno la sua vita sulla terra”.
Non so voi, ma io, pur considerandomi un appartenente al regno animale, non mi sento necessariamente infelice, anzi pensavo di farmi una bella pedalata, una doccia, e magari un aperitivo con gli amici...

lunedì 26 aprile 2010

Berlusca: analogie coi comunisti e libero mercato

Ai tempi del PCI di Togliatti c’erano ancora le “espulsioni” per chi non era d’accordo con la linea del partito. Togliatti stesso definì i dissidenti «cimici nella criniera di un nobile cavallo di razza».
Il PCI di Berlinguer non ammise mai le correnti, che vennero definite roba da partiti liberali, non da comunisti. Al massimo nel Pci ci potevano essere opinioni diverse che poi però dovevano adeguarsi alla linea del partito.
Si chiamava centralismo democratico.

Oggi il Giornale definisce Fini “pidocchio” (meno elegante di cimice) e Berlusconi propone il suo concetto di democrazia interna: «Chiunque la pensi in un certo modo dentro un partito democratico si discute e si arriva a una decisione all’unanimità. Se si arriva a una decisione in cui c’è una maggioranza e una minoranza, la minoranza si deve adeguare nel suo comportamento alla decisione della maggioranza.»
Questi si che sono riferimenti storici solidi.

Ma le dichiarazioni “fuori onda” hanno riferimenti più recenti (virgolettato di Berlusconi dal Secolo XIX non smentito): "È quasi finita, manca un niente e finalmente Fini è fuori ….. Lo avete visto? Sembrava uno venuto dalla Luna, l’ho provocato e poi umiliato. Ma ora glieli sfilo uno per uno, glieli compro tutti".

Meglio l’analogia coi comunisti del passato o il libero mercato (o “mercatino del parlamentare”) dei giorni nostri?
A voi la scelta.

venerdì 23 aprile 2010

E il Berlusca scoprì il conflitto d’interessi

Lo scontro tra Fini e Berlusca ha offerto uno spunto divertente quando il secondo ha accusato il primo di conflitto d’interessi:
“Se vuoi far politica, prima dimettiti da presidente della Camera”. Grandioso!

Chissà cosa ne pensa chi ha scritto questo raccontino su “Piovono Rane” :

"Salve, sono un cittadino dell’Italianistan.
Vivo a Milano Due in un palazzo costruito dal Presidente del Consiglio.
Lavoro a Milano in una azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio. Anche l’assicurazione dell’auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l’assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale, di cui è proprietario il Presidente del Consiglio
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato di cui è azionista il Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.
Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio (questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio).
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la tv del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall’agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo per la squadra del Presidente del Consiglio.
Quando non guardo la tv del Presidente del Consiglio, guardo la Rai, i cui dirigenti sono stati nominati dal Presidente del Consiglio.
Allora mi stufo e vado a navigare un pò in internet, con provider del Presidente del Consiglio.
Se però non ho proprio voglia di tv o di navigare in internet, leggo un libro: la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.

lunedì 19 aprile 2010

Vaticano e pedofilia: o parli o stai zitto

In questo periodo la politica non offre granchè: siamo al dibattito sulle riforme costituzionali, una roba che mi ricorda gli schemi del calcio (4-4-2 semipresidenziale alla francese, 3-4-3 con cancellierato alla tedesca, ecc.) e che abbiamo già visto troppe volte.
Spunti più interessanti ce li offre il Vaticano, dove vige una specie di liberi tutti: liberi di dire idiozie incredibili, di smentirle, di rilanciarle il giorno dopo.
Prima di tutto va detto che il Concordato del 1984, art. 4 recita: “Gli ecclesiastici non sono tenuti a dare a magistrati o ad altra autorità informazioni su persone o materie di cui siano venuti a conoscenza per ragione del loro ministero”. Cioè, lo Stato Italiano offre gratuitamente l’omertà assoluta (mica male, vero?). Perciò è il Vaticano che sceglie di parlare, e dice che l'obbligo della denuncia alle autorità civili per i preti pedofili sono operative dal 2003. Peccato che da allora, di casi di preti ne siano stati coperti tanti, direi troppi.
E poi non tutti sembrano essere sereni sulla scelta, e ognuno dice la sua:
padre Raniero Cantalamessa, il frate predicatore della Curia, paragona l'attacco "violento e concentrico" contro la Chiesa e il Papa agli "aspetti più vergognosi dell'antisemitismo" (corretto il giorno dopo).
Il cardinale Angelo Sodano: “Il popolo di Dio è con il Papa e non si lascia impressionare dal chiacchiericcio” (lui ‘sto casino lo chiama così)
Monsignor Giuseppe Agostino, Vescovo Emerito di Cosenza: "Penso che la Chiesa Cattolica avrebbe dovuto mantenere su questi fatti, compiuti da suoi ministri infedeli, la cosa segreta e trattarla con prudenza"
Monsignor Giacomo Babini, Vescovo Emerito di Grosseto: “La Chiesa deve chiedere perdono? E per cosa? Penso che sia ora di dire basta… ora mi auguro che non ci imbarchiamo una bella dose di gay”.
Monsignor Arduino Bertoldo, Vescovo Emerito di Foligno: “Le vittime degli aborti, angeli silenziosi, non possono parlare e non hanno giornali, ma assicuro che sono molte di più le vittime dell'aborto, rispetto a quelle di pochi preti pedofili che comunque meritano ogni condanna” (bel paragone: le donne sono peggio dei pedofili!)
Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano: “Molti sociologi, molti psichiatri hanno dimostrato che non c'è relazione tra celibato e pedofilia, e invece molti altri hanno dimostrato che c'è una relazione tra omosessualità e pedofilia . Questa è la verità” (corretto il giorno dopo).
Potrei andare avanti parecchio, ma mi pare che basti.

giovedì 1 aprile 2010

Commenti post-elezioni

Lo so che bisognerebbe fare un'analisi seria sulle elzioni, per cui posto un commento serio da noisefromAmerika , un blog di italiani residenti oltre oceano.
Ma i commenti di Spinoza mi fanno morire e stavolta sono assolutamente imperdibili.

Per la Lega:
- Renzo Bossi: “Sogno una partita Italia-Padania”. Sennò cos’ho studiato a fare.
- (Renzo Bossi ha ottenuto 12.893 voti. È rimasto nel cuore degli ex compagni di scuola)
- Umberto Bossi è lo specchio politico del paese: la parte sinistra è totalmente immobilizzata
- Ora la Lega dividerà l’Italia in tre macroregioni. E solo perché Renzo Bossi ha un’interrogazione di geografia.

Per il PD:
- Bersani: “Non canto vittoria, non parlo di sconfitta”. Cosa vuoi che ti dica, dimmi un argomento a piacere.
- Per il segretario del Pd la sconfitta in Lazio “è un palo al 90° minuto”. Ma non ha detto dove.
- Bersani: “C’è un’inversione di tendenza”. Sì, nel cammino evolutivo.

Il resto qui.

Poi credo che farò anche un post serio.
Tra un pò.

giovedì 18 marzo 2010

Ricordare Fausto e Iaio


Sfogliando il blog di Giglioli ho visto questo post e questa immagine. Fausto e Iaio oggi avrebbero 50 anni.
Non andrò alla commemorazione, ma qualche minuto a cercare ricordi e immagini nella mia memoria sì, quelli li ho spesi molto volentieri.
E mi sono incazzato pensando che gli assassini sono ancora in giro.

venerdì 12 marzo 2010

Morale cattolica? Grazie, preferisco la mia.

La Chiesa cattolica in questi giorni è protagonista sui media per ragioni diverse, ma tutte poco chiare e molto preoccupanti:

Prima il potente Angelo Balducci, Gentiluomo di Sua Santità e parte della Famiglia pontificia beccato con le mani nella marmellata nei traffici della Protezione civile (vedi post precedenti).

Poi sulla questione della pedofilia continuano a venir fuori casi (Irlanda, Germania, Austria, Olanda) e le dichiarazioni allucinanti del Vaticano cercano di mettere toppe che sono peggio del buco (come spiega Metilparaben).

Poi ancora il fratello del Papa (anche lui vescovo o qualcosa del genere) se ne esce con questa dichiarazione: “…ho spesso distribuito schiaffi, anche se poi mi rimordeva la coscienza per averlo fatto. (...) Fui molto felice, mi sentii sollevato quando nel 1980 furono vietate le punizioni corporali…”. Insomma la sua coscienza non bastava, ha avuto bisogno della legge che gli spiegasse che non era il massimo dell’insegnamento cristiano picchiare come un tamburo i ragazzi del coro.

Adesso salta fuori che riaprono la storia del rapimento di Emanuela Orlandi dal Vaticano. Una storia brutta davvero, dove c’entra la Banda della Magliana e del suo capo “Renatino” De Pedis, morto nel ’90 e sepolto dove dovrebbero esserlo solo Santi, Papi e Vescovi, ovvero in una chiesa, (precisamente nella cripta della basilica di Sant'Apollinare a Roma), e presunti legami di questo con l’allora capo della CEI cardinale Poletti. Mentre Mons. Bagnasco, capo della CEI odierno, ci racconta che “Negli ultimi vent'anni le organizzazioni mafiose hanno messo radici in tutto il territorio italiano”.
Esatto, proprio così!

E poi vogliono mettersi loro a stabilire ciò che è moralmente giusto per ognuno di noi !!!

giovedì 25 febbraio 2010

Buone notizie 2: finita l’era degli Hummer


Non so se avete presente quella specie di enormi, funerei autoveicoli che, costruiti per scalare montagne in Patagonia, di solito si adagiano su marciapiedi metropolitani… quelli dai quali di solito scendono strani esseri in giacca e cravatta o tacchi alti… Beh insomma guardate la foto.
Bene, visto che la crisi ha fatto precipitare le vendite (a dimostrazione che la crisi può essere anche un’opportunità), la General Motors ha tentato di vendere la Hummer ai cinesi ma non c’è stato verso, perché il governo ha in corso una politica per limitare l’importazione di petrolio e non ha dato l’OK all’operazione.
Così Detroit ha deciso di chiudere baracca e burattini.

Buone notizie: condanna per istigazione all'odio razziale al conduttore di Radio Padania

E' accaduto nel settembre del 2007, ed è arrivato a sentenza in questi giorni, ma credo che nessuno dubiti che la questione è ancora di grande attualità, basta dare un'occhiata ogni tanto ai titoli de "La Padania" o ascoltare i deliri di qualche boss della Lega.
Gad aveva deciso di querelare Siegel, l'ha fatto, e la legge gli ha dato ragione.
Per chi vuole approfondire c'è anche una dichiarazione spontanea di scuse del conduttore.

lunedì 15 febbraio 2010

Bertolaso & Co. Sta succedendo qualcosa di grosso?

In questa vicenda Bertolaso, a parte l’ormai solito scambio di merce umana che Gad definisce donne-bustarelle e la Letizzetto, con più semplicità, “mignotte”, mi hanno colpito alcuni elementi anomali.
Intendiamoci, non che scoprire che un funzionario pubblico di buona fama e lunga militanza governativa (destra e sinistra), si dedichi a “ripassate” pagate da imprenditori e con scorta (pagata da noi) mi lasci indifferente. Diciamo pure che fa un po’ schifo.
Ma oltre a questo, mi ha stupito molto vedere scendere in campo con tempismo degno di miglior causa alcuni personaggi diversi dai soliti Capezzone, Bonaiuti, Gasparri.
Parlo di vescovi come tal Monsignor Giuliano Taddia, Vescovo Emerito di Oristano “…conosco Berlolaso che reputo una persona seria, competente ed un vero galantuomo… penso che questa inchiesta non sia credibile e finirà nel nulla” e parlo soprattutto del prudentissimo Gianni Letta, che, dopo un paio di dichiarazioni a caldo del Berlusca, pare aver preso in mano la questione è già uscito due volte con dichiarazioni alla stampa.
Poi vedo che il gip che ha autorizzato gli arresti è tal Rosario Lupo, super prudente e tutt’altro che “toga rossa” (a Milano aveva addirittura assolto Berlusca e soci nel caso Mondadori, che poi sappiamo come è finito), poi vedo che escono articoli ben documentati che raccontano di cognati e famigli vari, poi vedo che uno degli arrestati, il potente Angelo Balducci, è Gentiluomo di Sua Santità e fa parte della Famiglia pontificia… e mi viene da dire che conviene stare con le antenne tese perché mi sa che siamo solo all'inizio di quello che potrebbe essere un bel casino.
Vedremo.

martedì 2 febbraio 2010

Giornata della memoria e indecenti compagnie


Quest’anno le celebrazioni del giorno della memoria sono state molte e hanno avuto buoni riscontri: spazio sui TG, film in prima serata, ecc.
Bene.
Ma quello che non si fa mai abbastanza in queste occasioni, è collegare i fatti di quel lontano passato con l’attualità.
Allora voglio ricordare un personaggio, un prete, che si chiama don Floriano Abrahamowicz, che a Verona, come ha ricordato Gian Antonio Stella, ha celebrato una messa di riparazione per il Papa che ha fatto visita ai perfidi giudei. Qualche mese prima aveva anche detto che ad Auschwitz le camere a gas «sono state usate per disinfettare».
Va beh, si potrebbe dire, sarà un fuori di testa, lasciamolo solo nel suo brodo.
Non è così: non è solo e “il suo brodo” sono personaggi ben conosciuti: è un suo devoto ad esempio il crociato leghista Mario Borghezio, presidente dell'associazione "Padania Cristiana" per la quale l’amabile Don Floriano celebra spesso messa. Ma sì, il Borghezio condannato definitivamente per l'incendio in un accampamento di extracomunitari. Lo stesso Borghezio che due anni fa lo chiamò a benedire il presepe al Parlamento europeo Bruxelles. Ma anche altri non disdegnano la macabra compagnia, visto che fu fotografato anche accanto al volto presentabile della Lega, Roberto Maroni,
il giorno della benedizione del «Parlamento padano» a Vicenza.
Non voglio fare di ogni erba un fascio, so bene che i leghisti non sono tutti uguali, ma liberarsi di certi personaggi sarebbe davvero il minimo della decenza politica.

giovedì 21 gennaio 2010

Immigrazione: facciamo parlare le cifre

In generale non è facile contrastare i luoghi comuni, la propaganda, le sparate da bar sport. Sulla questione del razzismo è ancora più difficile: qui è la "cultura" leghista che la fa da padrone, dalla faccia ponderosa e quasi presentabile di Maroni alle volgarità di Salvini, alla violenza di Borghezio.
Ma, come si diceva in montagna tra amici (vedi post precedente), non bisogna mollare, buttarsi in ogni discussione su questi temi è quasi un dovere morale.
Può essere davvero utile un ottimo documento che hanno fatto Civati e altri, dove sono le cifre a parlare.
Il documento si intitola "Mandiamoli a casa i luoghi comuni.
Dategli un'occhiata

lunedì 11 gennaio 2010

Una bella assemblea di inizio anno.

I primi dell’anno, in una delle serate passate tra amici in montagna è saltata fuori una bella discussione tipo assemblea, come da tanto non me ne capitavano.
Un buon modo di iniziare l’anno.
Una bella foto di genitori intorno ai cinquanta, di formazione sinistrese, alle prese con preoccupazioni e dubbi sul futuro dei figli, del Paese, della sinistra (un po’ meno).
Mi è piaciuto il clima: solidale, ironico, appassionato.
E poi direi che c’è stato anche un bel panorama di sentimenti diversi.
C’è il senso di appartenenza di classe: questa crisi non è colpa mia, non è colpa nostra, sono i “padroni” (in senso lato) che la devono pagare.
C’è il senso di “spaesamento” ben riconosciuto da qualcuno, ma, ma dopo il riconoscimento resta qualche dubbio sul “che fare”.
C’è la coscienza di stili di vita comunque “privilegiati” sui quali bisogna agire in nome di una doverosa sobrietà.
C’è la scarsa fiducia nella politica dei partiti come ambito nel quale spendere energie per cambiare le cose.
Io ho detto la mia: non ci sono dubbi che la civiltà occidentale, così come l’ha conosciuta e vissuta la nostra generazione, è un modello in declino. Dobbiamo vivere e lavorare perché i valori etici e culturali nei quali crediamo non subiscano lo stesso declino. Questo va fatto in ogni ambito di vita, dal lavoro ai rapporti coi figli al bar o con gli amici.
Sempre e dovunque, con pazienza e determinazione, perché oggi la testimonianza è la cosa più importante e più credibile a disposizione.
Dobbiamo essere rigorosi e non farci passare gli eventi accanto senza prendere posizione, senza dire la nostra a viso aperto. Io sto cercando di farlo e devo dire che mi trovo bene e mi piace anche.
Ne riparliamo.
Buon Anno a tutti!