venerdì 27 luglio 2012

Area C: democrazia e tutela degli interessi

La sentenza del Consiglio di Stato sull'Area C è sconcertante per diversi motivi, a partire da alcune chicche come quella della motivazione "... ravvisando un pericolo per l’ interesse economico di Mediolanum Parking..." (un pericolo???, forse un danno, no?) o il risarcimento "... da parte del Comune, di 1.500 euro." (con questi chiari di luna un bel salasso...).
Ora che non c'è più B. di mezzo, alla luce di sentenze come questa, si può dire che certa magistratura è completamente avulsa dalla realtà (e si potrebbe essere ben più espliciti).

Ma questo caso solleva anche grossi dubbi sulla qualità e sull'efficacia di un sistema democratico come il nostro, che fornendo la massima garanzia ad ogni interesse, di fatto blocca ogni processo decisionale.
Siamo il Paese dell'eterno ricorso in ogni sede giudiziaria possibile e, di conseguenza, dell'impossibilità di prendere decisioni e metterle in atto.

Sono reduce da un viaggio a Berlino. Da quelle parti lo spostamento della capitale della Germania è stato deciso il 20 giugno 1991 a strettissima maggioranza (338 favorevoli e 320 contrari), con grandi discussioni e numerose incazzature.
Ricorsi? Non mi risulta.
Ciò che è certo è che il Palazzo del Reichstag di Berlino dal 1999 è sede del parlamento tedesco, dopo essere stato riprogettato da Norman Foster (1992), impacchettato da Christo (1994), abbattuto e completamente ricostruito nel suo interno.
Non sono state rose e fiori (tuttora i parlamentari della Westfalia si lamentano), ma la decisione presa nell'interesse comune è stata messa in atto.

Forse il venditore di hamburger nei pressi del Reichstag avrà avuto qualche danno durante gli anni di cantiere, ma probabilmente avrà deciso di non fare ricorso, forse valutando le scarse possibilità che qualche magistrato gli avrebbe dato ragione sentenziando il ritorno della capitale a Bonn.
Fosse stato in Italia qualche magistrato ci avrebbe fatto più di un pensierino...