giovedì 8 marzo 2012

Se devo scegliere tra Monti e i partiti

Ci si avvia a una fase politica nella quale i partiti faranno muro.
Oggi sembrano tranquillamente accodati a Monti, ma presto si accorgeranno che la tecnocrazia sta erodendo il potere della partitocrazia e proveranno a reagire.
Il recente sondaggio di Repubblica
attribuisce un bel 22% ad un eventuale "Partito dei tecnici". E' chiaro: quando ci si comincia ad accorgere che può esistere un’alternativa a questa banda di marci e incapaci, gli eventi possono cambiare in fetta.

Per i partiti, ignorare le istanze della base popolare ricorrendo allo stereotipo dell'anti-politica finora ha funzionato. Si pensi a come hanno ignorato ad esempio il referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti, moltiplicato a dispetto della volontà popolare, o le proposte di legge di iniziativa popolare, mai portate in discussione nonostante il diritto sancito dalla Costituzione.
Ma questa non è anti-politica (caso mai è politica anti-partiti), è invece l'altra politica, quella vera e concreta, e perciò indigesta alla casta dei partiti e dei giornalisti collaterali.

Ma coi tecnocrati è diverso: se li sono ritrovati in casa, invitati dal Presidente della Repubblica e legittimati dall'establishment internazionale.
Sloggiarli non sarà facile, ma presto nodi verranno al pettine e proveranno a farlo.
Sarà battaglia, tra i partiti e Monti.
Io non voterò il partito dei tecnocrati, ma in attesa di tempi migliori, se devo scegliere sto con Monti. Non con gioia, ma con convinzione.