giovedì 30 settembre 2010

C’è sempre un leghista più a nord di te



Così titola la “La Provincia di Como”, prendendo atto che continuando a giocare col fuoco della retorica razzista (ultimo esempio la farsa di Maroni sul caso Triboniano) prima o poi si rimane scottati.
L’ottimo Gian Antonio Stella sul Corriere racconta in un articolo da leggere assolutamente la triste storia della campagna in corso nella vicina Svizzera, che accosta i 45 mila frontalieri italiani ad un esercito di voraci e repellenti topi che aggrediscono il formaggio svizzero.
Ci mancava proprio una bella campagna contro i lavoratori lombardi, una campagna razzista, senza alcun dubbio, come testimonia il creativo, tale Michel Ferrise, che dice “Ho scelto il ratto perché è qualcosa di spregevole”.
Una campagna “simpatica” e moderna, con tanto di sito web e di pagina su Facebook (un migliaio di aderenti, tanto per cominciare) dove il buon formaggio svizzero se lo rosicchiano i 3 topastri protagonisti: un piastrellista italiano, un rumeno e… topo Giulio tremonti…
Speriamo che sto schifo serva almeno per riflettere sugli esiti che ci aspettano nel prossimo futuro, se non ci si dà in fretta un bel taglio…

giovedì 23 settembre 2010

Montezemolo si scalda

Non che mi sia particolarmente simpatico, Luca Cordero di Montezemolo, ma nei prossimi mesi converrà seguirlo, visto che se ne parla come candidato anti Berlusca.
Ieri, sulla questione del voto del Parlamento a favore di Cosentino, ha parlato forte e chiaro:

«La maggioranza esulta, si va avanti. Avanti a fare le riforme? Certamente no. Avanti nei provvedimenti per la crescita, i redditi, il lavoro, il fisco? Meno che mai. Avanti con la nomina di un ministro dello Sviluppo economico o di un presidente della Consob? Non scherziamo. Tutte cose trascurabilissime rispetto alla difesa di un signore su cui pende un mandato di arresto per camorra e che continua orgogliosamente ad essere il coordinatore del Pdl in Campania».

A proposito: hanno votato pro Cosentino PdL, Lega (che senza fare una piega protegge il presunto camorrista). Poi però c'è stato bisogno anche di almeno una dozzina dei "soliti ignoti del voto segreto", che hanno fatto la loro parte, magari assentandosi. Questi sono i migliori: quelli che per paura che finisca la legislatura e lo stipendio da deputato farebbero qualsiasi cosa.

mercoledì 22 settembre 2010

Parliamo della Lega - 2

Nel post precedente ho elencato un po’ di misfatti leghisti. Ma c’è, a mio parere, qualcosa che è anche peggio: piccoli (o grandi) segnali di una cultura misera quanto pericolosa. Che si tratti di reati o meno mi pare secondario.
Non parlo dei riti tribali (tipo “benedizione padana”) e altre buffonate simili.
Parlo ad esempio della scuola pubblica marchiata Lega e intitolata al prof. Miglio, fondatore della Lega e poi cacciato, uno che teorizzava il linciaggio come forma di giustizia ed era davvero suonato (l’ho conosciuto), quasi come Bossi. Non voglio nemmeno fermarmi alle reazioni ondivaghe della Gelmini, che prima ha liquidato la cosa come folklore per poi fare tardiva marcia indietro.
E’ l’aspetto culturale della vicenda che è terribile, come lo è il volantino distribuito ad Adro, nel contenuto e nel linguaggio tribale.
E’ l’idea che porta dritto a piccoli balilla che marciano in camicia verde.

E’ una battuta ma non troppo, perché non va dimenticata quell’anima nazifascista che esiste nella Lega, ben rappresentata da Borghezio (ma non solo). Quel Borghezio condannato in via definitiva come responsabile dell'incendio appiccato ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte. Quello che nel lontano ‘76 fu fermato e trovato in possesso di materiale di “Ordine Nuovo” inneggiante all’assassinio del giudice Occorsio, protagonista della lotta contro il terrorismo nero, ucciso appena due giorni prima in un agguato. Quello che in una video inchiesta del 2009 di Canal+ appare nella sua veste di parlamentare europeo della Lega Nord ad un incontro di un movimento di estrema destra al termine del quale dice testualmente ad alcuni militanti: « Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni. Dovete insistere molto sull'aspetto regionalista del movimento. Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi.» Date un'occhiata al video.

Ma Borghezio non è certo il solo, e quando si sentono nei discorsi di Bossi parole come “etnonazionalismo”, lui non sa nemmeno di cosa parla, ma chi gli ha messo insieme il discorso ha chiari riferimenti filonazisti.
Questa miscela di ignoranza, demagogia, protagonismo, può trovare facilmente seguaci solerti.
Date un’occhio al caso penoso di questo consigliere provinciale di Parma, che confeziona balle per impaurire la gente e inventarsi nuovi “allarme sicurezza”.
che forse si è ispirato a quest’altro, tal Proto, che però, essendo pugliese, non è leghista ma PdL.
Non so, io non mi impressiono facilmente, ma sono esempi preoccupanti e significativi, che ne dite?
Scusate il post un po’ lungo, anzi addirittura doppio, ma ci voleva.

giovedì 16 settembre 2010

Parliamo della Lega - 1

Dico sempre che considero la Lega Nord più vitale dei berlusconiani, da un certo punto di vista più interessante come fenomeno sociale, più pericolosa per la l’incultura profonda che evoca e usa senza scupolo.
Dopo aver fatto della diversità un simbolo distintivo, nel giro di pochi anni hanno collezionato tutte le nefandezze dei “politicanti romani”.

Luca Ricolfi, giornalista de “La Stampa” che ha scritto “Il sacco del Nord” si domanda: “Ma la Lega è ancora federalista?
E si risponde così: “Per la Lega, ormai, il federalismo è diventato meno importante dell’allargamento della sua presenza nella pubblica amministrazione, dai Comuni alle Province, dalle Regioni al Parlamento, quella stessa amministrazione che la Lega delle origini voleva bonificare, e che ora sembra lentamente ma inesorabilmente trasformarsi in un terreno di pascolo, come accade a qualsiasi normale apparato di partito. Il federalismo all’inizio era prevalentemente un fine, ora sta diventando un mezzo, uno strumento di propaganda. Non dobbiamo stupircene, perché succede in tutti i partiti, e la Lega non fa eccezione."

Caso mai vi fossero sfuggiti, come a Ricolfi, alcuni segnali, facciamo un ripassino, utilizzando qualche esempio, tra i tanti disponibili:
Uso privato delle auto blu. Quante volte li abbiamo sentiti scagliarsi contro questo malcostume, finchè il Presidente leghista del Friuli ci si è impegnato alla grande, tanto da doversi dimettere.
Clientelismo. Scrive il Giornale di un generoso regalo, 800.000 Euro, del ministero dell’Economia concesso lo scorso alla “Scuola libera dei Popoli Padani”, la Bosina è stata fondata nel 1998 da Manuela Marrone, “maestra di scuola elementare di lunga esperienza”, ma anche moglie di Umberto Bossi.
Truffa. Prendiamo il caso del presidente di azienda pubblica indagato con ipotesi di reato che vanno dal peculato, all’abuso d’ufficio, fino alla truffa.
Bancarotta. Già, come dimenticare la scalata bancaria leghista, un pò casereccia forse, ma con tanto di mezzo salvataggio da parte di Fiorani e dei soliti faccendieri.
Mafia. E sì, perché non ci facciamo mancare nemmeno un consigliere regionale si è fatto beccare col boss dell’ndrangheta.

Non male, vero?
Ne ho altre da raccontare, ma il post è un pò lungo.
Alla prossima.

Media sociali, condivisione e partecipazione informata

Vi segnalo un appuntamento utile all'interno del quale abbiamo ripreso il filo di Condividi la Conoscenza con un impegno diretto dell'Università.Dopo le circa 400.000 firme raccolte in poche settimane in rete con l'appello No Bavaglio e il conseguente binario morto per la legge sulle intercettazioni, dopo le uscite di Giorello e Galli Della Loggia sulle implicazioni della rete per la sovranità politica del regime democratico, dopo le dichiarazioni dell'assessore all'Urbanistica di Milano Masseroli sulla partecipazione dei cittadini alle osservazioni sul Piano Regolatore Generale, c'è una significativa occasione di confronto e chiarimento sulle possibilità di una partecipazione informata alla vita pubblica. Il fatto che docenti di diverse università italiane partecipini al confronto, insieme ad una delle animatrici di Wikipedia, ad un dirigente della Regione Puglia che si è distinta sul versante dell'economia della conoscenza e del lavoro cognitivo/creativo, soprattutto l'intervento di Stefano Rodotà rendono l'appuntamento pomeridiano del 20 settembre degno di essere seguito e segnalato.Trovate tutte le informazioni, i link per le iscrizioni e il programma, sul sito di UniMI.
http://www.unimi.it/news/44920.htm

La Social Media Week arriva in Italia e apre in Statale
www.unimi.it
La Social Media Week arriva per la prima volta in Italia e si svolgerà contemporaneamente a Bogotà, Buenos Aires, Città del Messico e Los Angeles dal 20 al 24 settembre.

venerdì 3 settembre 2010

“Largo ai gggiovani”


Il “rottamare i dirigenti” di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, può sembrare un po’ crudo, ma la questione generazionale nella politica italiana esiste, eccome se esiste.

Ci pensavo quando, dopo le elezioni in Gran Bretagna, Gordon Brown (59 anni) ha preso su famiglia, baracca e burattini e ha mollato la poltrona, senza dimenticare di fare gli auguri al successore. Guardate le facce in questa foto: la sua, quella della moglie e dei bambini (sono i figli, non i nipotini) persone normali, dignitose, serene.
Ora al timone della Gran Bretagna ci sono due quarantenni.

Qui da noi il premier ha 74 anni, si crede immortale e lavora al suo futuro politico; l’altro leader di governo è semiparalizzato e ne ha settanta; il capo dell’opposizione ne ha 59 e sta iniziando la sua carriera da segretario di partito; gli scapestrati estremista, uomini di destra che rappresentano la sinistra, ne hanno 58 (Fini) e 61 (Di Pietro).