domenica 27 dicembre 2009

Per un 2010 pieno d'Amore... forse


L'ultimo post, quasi un mese fa purtroppo (ma dicembre è sempre un gran casino), parlava di "aria pesante".
Da allora sono passati giorni duri, dichiarazioni allucinate, piccoli duomi volanti...
Ora tutti si augurano o fingono di augurarsi, pacatezza e "amore"...
Io ne sarei felice.
Credo che prendere finalmente coscienza del peso che hanno la parola e l'esempio per chi ascolta davanti a un palcoscenico, una TV o un megafono, sarebbe già un bel passo avanti.
Potremmo evitare esempi nefasti come:
Fini «è un bifolco», «un fascio della nullità», «un Giuda»;
Casini è «una nullità» e «un portaborse»;
Di Pietro «è una cimice», «un boia», «una persona ignobile», «un terrorista che difende la cupola della magistratura»;
Follini «è orribile»;
Santoro «un delinquente», «un farabutto», «un disturbato», «ossessionato», «malato con la bava alla bocca, che si curi in qualche manicomio»;
E «ci vorrebbe la ghigliottina per tutti quelli come voi».
(questo dal sito del PdL)

“Papalia il tuo posto è in Turchia”, “Papalia il più terrone che ci sia”.
(Calderoli e un gruppetto di amici contro il procuratore di Verona)

“Magistrati facce di merda”.
(Borghezio)

"Devono morire, devono morire, devono morire".
(Ministro La Russa ai magistrati europei)

"Vadano a morire ammazzati"
(Ministro Brunetta contro la sinistra... così, in generale).

Poi ci sarà anche qualcuno nella sinistra, c'è anche Di Pietro col suo Diavolo, ecc.

Però il nuovo Berlusca sereno e pacato, per mettere in piedi il suo Partito dell'Amore, già solo in casa sua e dei suoi vicini Padani, avrà un bel daffare.
Vedremo.

Buon anno a tutti.

martedì 1 dicembre 2009

Aria pesante

Che si respiri aria pesante in questo clima prenatalizio mi pare evidente dagli esempi che citerò. L'unica consolazione è che, se una ha la voglia e la forza di prenderla sul ridere, il materiale non manca.
Ormai ha "fatto storia" la Giunta leghista di Coccaglio col suo White Christmas alla Ku Klux Klan: facciamo Natale andando a beccare i neri casa per casa.
Poi a Cortenuova (BG) la Lega, all'opposizione, s'incazza perchè viene rimpatriata una salma "non residente". Oltre alla notizia date un'occhiata anche al volantino, da non perdere.
Poi tale Fortini, sindaco leghista (occorre dirlo?) di Casteldelci (Rimini) ha introdotto l’obbligo del crocifisso in tutti gli esercizi pubblici, pena una multa di 500 euro.
Poi il sindaco di Anagni (Frosinone) Carlo Noto, ha vietato l'uso di una sala comunale a Vladimir Luxuria, che doveva presentare un libro, perchè "I transessuali sono persone malate".
Poi Castelli ha detto che vuole il crocefisso sulla bandiera italiana, quella con la quale invitano a pulirsi il didietro durante le manifestazioni della Lega.
Ce ne sono anche altre, ma il post diventa troppo lungo.
Bella merda,
eh?

venerdì 6 novembre 2009

Crocefisso sì crocefisso no

Ci ho pensato un pò prima di dire la mia su questa storia della sentenza della Corte europea che si pronuncia per la rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche.
Non ero del tutto sicuro nel giudizio e volevo capire.
Si sono pronunciate persone che stimo intellettualmente, da Vito Mancuso a Rodotà ad Augias. Alla fine mi sono convinto che la Corte si è espressa sul piano del diritto, e su questo ha totalmente ragione, del resto le stesse cose le aveva già dette la nostra Corte di Cassazione, sul crocefisso in luoghi istituzionali.
Ma la cosa più interessante è stato il coro di giornalisti e politici che si sono esercitati a strumentalizzare la questione parlando di tutt'altro, cioè di quello che interessa a loro. Dai diritti dei bambini (che del crocefisso se ne fregano) alla minaccia islamica (il ricorso infatti l'ha fatto una donna finlandese) all'equilibrismo saggio (e un pò paraculo) di Bersani.
In TV ho sentito un sacco di commenti tutti rigorosamente contro la sentenza e tutti che parlavano d'altro. Mi dicono che da qualche parte hanno passato un commentino breve a favore, l'ha fatto la Bonino ma io non l'ho sentito.
Basta questo per farmi schierare, se avessi avuto dubbi, a favore della sentenza.

martedì 27 ottobre 2009

Il destino nei cognomi

La triste storia di Marrazzo si aggiunge alla lista che ci conferma di avere una classe politica allucinante.
Non si sa se ridere o piangere. Siccome sono ottimista io rido, e vi giro questa che ho letto da qualche parte che non ricordo:
In un paese dove il capo della Polizia si chiama Manganelli e il segretario dei vescovi si chiama monsignor Crociata, ci voleva tanto a capire a che cosa doveva stare attento MARRAZZO ????

giovedì 8 ottobre 2009

Il più bel commento sulla bocciatura del Lodo Alfano

per me è di Alessandro Robecchi sul suo blog.
Titolo: Bocciato Lodo Alfano! Aveva 3 anche in ginnastica. Era proprio un coglione
Cito:
Bocciato oggi dalla Corte Costituzionale Lodo Alfano, il fratello scemo del ministro Angelino Alfano.
Lutto nel partito della Libertà di Silvio, grande gioia nel partito della libertà di tutti.
Bossi minaccia di scendere dalle valli per fare la guerra civile, ma rimanda a domani perché è pronto il semolino.
Lodo Alfano era proprio un pezzo di cretino indicibile. Il prof di diritto ha detto: "Era talmente cretino che non aveva nemmeno aperto la Costituzione, non era arrivato nemmeno all’articolo 3"
Grande.

domenica 4 ottobre 2009

Libertà di stampa: un sabato in centro

Era un bel pò che non partecipavo a una manifestazione, e se non avessi avuto un appuntamento mi sarei perso anche quella di ieri in Piazza Mercanti.
A dire il vero il tema della libertà di stampa, o meglio della libertà di condizionamenti alla stampa (nel senso che oggi in Italia puoi scivere quello che credi, ma sono c...i tuoi, coma ha ben spiegato Saviano).
Impressioni: Piazza Mercanti era un bel casino (solo Anna Zandri poteva pensare di solcare la folla con la bici) età miste, gente simpatica tra il pubblico. Dal palco poche cose, toni enfatici anni '70, Basilio Rizzo, qualche picchiatello (uno ha raccontato dei suoi novi processi al condominio), menate di partito (Radicali: ma dove eravate voi quando noi occupavamo la RAI; Rifondaroli: ma dove eravate voi nel '94 quando Silvio scendeva in campo, e vai così).
Comunque un pomeriggio simpatico, un pò di casino male non fa di certo!

giovedì 1 ottobre 2009

Registi famosi. Una storia divertente

Ho trovato in rete (sul blog di EmmeBi) una storia - "Il matto" - una storia vera - che racconta l'esordio nel jet set di un regista che sarebbe diventato di lì a breve un idolo assoluto.
E' vero, l'apparenza inganna. Ma forse in questo caso neanche troppo!

lunedì 28 settembre 2009

Famiglie monastiche e padri incavolati

Per questo avrà scelto di chiamarsi Benedetto, herr Ratzinger, perchè vuole imporre la regola monastica (di San Benedetto, appunto) a tutto il mondo.
Sentite questa:
«Per aiutare le famiglie vi esorto a proporre loro, con convinzione, le virtù della Sacra famiglia: la preghiera, pietra angolare di ogni famiglia federe alla sua propria identità e missione; la laboriosità, asse di ogni matrimonio maturo e responsabile; il silenzio, cemento di ogni attività libera ed efficace».
Ora et labora in silenzio. Perfetto.
Gli risponde, giustamente incavolato, sul suo blog l'ottimo Alessandro Giglioli, con un post breve e intenso: "Alterato sarà Lei".

venerdì 25 settembre 2009

Spingere i bambini a vergognarsi della propria identità non porterà a nulla di buono

Ho trovato questo articolo su Repubblica di ieri.
Il titolo è: "MA COME MAI QUI SONO TUTTI BIANCHI?" e comincia così:
“I miei figli hanno 12 e 9 anni. Vivono a Milano da due mesi. Tutti, bambini e genitori, li vogliono come compagni di classe, di giochi, di compiti. Eppure avevo sentito che i bambini stranieri sono considerati un "problema" nelle scuole italiane. I miei figli parlano un italiano approssimativo. I loro compagni di classe cinesi o arabi non suscitano tanto entusiasmo. Dimenticavo, i miei figli si esprimono in inglese. Sono cresciuti a Toronto…..Parlano in inglese, fra loro e con noi, quindi sono degli dei…”.
La testimonianza (l’autrice si chiama Irene Zerbini, proprio così!!) continua con osservazioni semplici e chiare come : “…mi fa anche tristezza constatare il provincialismo…”, “…i miei figli sono accolti meglio di bambini che sono nati in Italia da genitori stranieri, che per i miei parametri sono italianissimi, ma che hanno occhi a mandorla o la pelle scura.”
E poi ancora: “Parlando con un bambino italiano è emerso che sua madre è marocchina. «Sei fortunato - gli ho detto - puoi imparare l' arabo.Il padre, italiano, mi ha guardato come fossi un' aliena, al punto che ho pensato di aver toccato un tasto doloroso: forse la madre era deceduta o divorziata e lontana. «Non gliel' ha mai detto nessuno - mi ha spiegato riferendosi al figlio che, ha aggiunto - non solo non esibisce mai questa capacità linguistica, ma addirittura la tiene nascosta». Spingere la gente o peggio, i bambini, a vergognarsi della propria identità non porterà a nulla di buono.”
Già, non porterà a nulla di buono.
L’aricolo intero lo potete leggere qui. Ne vale la pena.

martedì 15 settembre 2009

Bossi sparla e i suoi menano

Domenica scorsa si è svolta a Venezia l'annuale "raduno del popolo padano", una specie di gita di gruppo a base di pane e salame e vino in abbondanza.
L'evento si è concluso con la classica cerimonia dell'ampolla d'acqua versata in mare e con una serie di "politici" che si alternavano sul palco facendo sfoggio di ignoranza urlata. Il premio lo darei a Bossi che prima ha sparato la solita cannonata a salve: «Un giorno la Padania sarà uno Stato libero, indipendente e sovrano», poi ha fatto lezione di storia: parlando dell’assedio di Vienna del 1683, «quando la cavalleria della Padania, i nostri ragazzi, liberarono la città dai turchi». Ovviamente la Padania, che non esiste ora come allora, non ha mai avut una cavalleria, e l’esercito era formato da polacchi, bavaresi e sassoni.
Mi sa che se aiuta il figlio coi compiti a casa sono guai (se lo bocciano ancora una volta va dritto a fare il deputato).
Questa volta non hanno fatto parlare Borghezio e Gentilini, pur richiesti a gran voce. Forse erano fans di questi due i membri del gruppetto che ha pensato bene di rallegrare la giornata devastando un ristorante e pestando a sengue i camerieri.
Il motivo? Erano albanesi!

lunedì 7 settembre 2009

Sono minoranza e se l'andazzo è questo voglio restarlo



Questa mi era scappata.
E' una dichiarazione del Berlusca a Canale 5: "La maggioranza degli italiani vorrebbe essere come me, si riconosce in me e condivide i miei comportamenti"
Allora, per quanto mi riguarda: non mi interessa fare il Presidente del Consiglio, non voglio diventare ricco, alla Escort preferisco la Volvo e le mie orecchie sono già abbastanza grandi così come sono (un pensierino potri farlo alla presidenza del Milan, ma lasciamo stare).
Insomma, sarò minoranza, ma io non voglio essere come lui!

Abbronzato? Pallido è meglio!



Sulla proposta avanzata da Fini e altri di cittadinanza agli immigrati residenti da oltre 5 anni in Italia (che è proposta di modifica alla legge vigente sulla cittadinanza presentata in Parlamento da Andrea Sarubbi del Pd e Fabio Granata del Pdl) è intervenuto, con la consueta arguzia, un ministro della repubblica italiana: Roberto Calderoli.
La frase, mescolata in un cocktail colmo di perle di saggezza a beneficio del popolo trevigiano, è questa: «La Costituzione non fa distinzione fra elettori alle elezioni politiche e amministrative. Non vorrei mai fra cinque anni e un mese trovarmi un presidente abbronzato».
Va beh, dai, non stiamo a scandalizzarci sul razzismo manifesto di un ministro, sono tempi così...
Piuttosto potrebbe avere ragione: metti che capitasse un Mandela, o un Obama, di sicuro lui, il Calderoli, il ministro non lo farebbe più, magari tornerebbe a fare il dentista, per la sfortuna dei pochi pazienti.
Certo, se il presidente abbronzato fosse un Bokassa (dittatore congolese accusato di cannibalismo), magari avrebbe qualche probabilità in più.

mercoledì 26 agosto 2009

Un esempio di buon giornalismo

E' un evento piuttosto raro, ma quello di Ezio Mauro oggi su Repubblica è un pezzo davvero ben fatto, che fa ben sperare. E' la storia di Titti Tazrar, eritrea soppravvissuta (insieme ad altri 4, su 78) alla strage in mare di questi giorni.
Non sarà l'ultima strage, forse non è nemmeno responsabilità del nostro Paese, ma è un buon segno che se ne parli e se ne scriva. Che la Chiesa alzi finalmente un pò la voce e si unisca al coro di chi combatte l'ideologia razzista della Lega, l'indifferenza pelosa dei benpensanti, il cinismo dilagante.
Vabbè, siamo in fine estate, cerchiamo di essere un pò ottimisti e prepariamoci a difendere le cose che riteniamo giuste, sempre.
Ben tornati a tutti.

lunedì 20 luglio 2009

Il PD e Beppe Grillo

Ci ho pensato su un pò prima di fare questo post, ma la bocciatura della candidatura di Beppe Grillo alle primarie del PD merita riflessione.
Mi pongo delle domande: qualcuno ha pensato ai pro e contro? Si è ragionato sulla quantità e qualità di persone che la presenza di Grillo avrebbe coinvolto nel progetto del nuovo PD? E sull'impatto mediatico, si è ragionato? E poi ha senso, per un partito che vuole essere nuovo, rispondere ad una proposta/provocazione con la burocrazia regolamentare?
Non sarà che tutti questi ragionamenti siano passati in secondo piano rispetto alla minima possibilità (ma davvero minima) che Grillo mettesse in discussione il potere dei soliti noti?
MI dispiace per quelli che hanno fiducia nel PD, ma io propondo per l'ultima che ho detto.

lunedì 6 luglio 2009

Di ritorno da Londra

Rieccomi, dopo quasi un mese di astinenza dal Blog.
Sono passate le elezioni, continuano le storie del Berlusca porcello, il clima è piuttosto fiacco...
Ma intanto ci siamo fatti una bella settimana a London: grande città che non vedevo da oltre 25 anni. Impressioni: miscuglio di razze che funziona, un bel casino a Soho e Camden Town, grandi cambiamenti a sud del Tamigi (un tempo zona povera, ora in pieno sviluppo), in particolare la Tate Modern, collocata nella vecchia centrale termoelettrica costruita tra dal 1947 e chiusa nel 1981, e collegata al centro dasl magnifico Millenium Bridge, il ponte pedonale di Foster. Belissimo.
Proprio una bella vacanza e un salutare cambio di clima.
Ci voleva!

martedì 9 giugno 2009

Elezioni 2009

Commenti sulle elezioni se ne possono leggere dovunque.
Io ce ne metto un paio:

1 - Nel centrodestra ha vinto la Lega, cioè la componente che considero culturalmente più pericolosa. E’ a meno di un terzo dei berluscones, ma credo che continuerà a spostare la linea politica verso l’intolleranza e la paura.

2 – Nel contesto di una mazzata generale, il nordovest è il collegio dove il PD è al livello più basso (23%) e la Lega a quello più alto (19%). Spiccano alcune perle come Bergamo provincia, con la Lega al 35,44 !!!

Nonostante tutto ciò, se si sommano tutti i voti dispersi nelle deliranti liste della sinistra, i numeri degli schieramenti sarebbero i seguenti:
Centro destra: 13.967.168 (PDL, Lega, Pensionati) Centro sinistra: 13.200.400 (PD, IdV, Radicali, Comunisti di tutti i tipi, Verdi). Poi ci sono i 2 milioni di voti dell’UDC di Casini.
Non sarebbe una situazione così disperata (800.000 voti da rimontare) se…. beh qui si aprirebbe una bella discussione che evito di approfondire.
Io ne dico una: … se i vecchi capibastone si togliessero dalle balle …
Illuminante il caso della giovane Debora Serracchiani nel Nordest: prima del PD con 144 mila preferenze (batte Bossi, fermo a 138.053 e in Friuli batte il Berlusca 73.910 a 64.286 9) mentre il capolista Luigi Berlinguer (classe 1932) segue a distanza abissale.

Per chi volesse vedere è chiaro. O no?

venerdì 29 maggio 2009

Razzismo d'infanzia


L’Italia è un Paese sempre più razzista.
Non servono statistiche e studi particolari, per notarlo basta ascoltare i discorsi per strada.
E comunque lo conferma anche il Rapporto di Amnesty.
E’ il frutto del miserabile andazzo, in cui i leghisti sono maestri, di alimentare i peggiori istinti umani per una manciata di voti.
Non passa giorno che non ne esca una: dal Salvini di turno che paventa posti riservati ai milanesi sul tram, a Il Giornale che definisce i giapponesi “musi gialli” e via così.
Ieri la notizia che in un paesino tra Milano e Como è successo che dei bambini hanno perseguitato a lungo e poi picchiato (tanto da mandarlo all’ospedale) un compagno sudamericano chiamandolo “caffelatte”.
Attenzione: i bambini frequentavano l’asilo d’infanzia: avevano dai 3 ai 6 anni !!!
Chissà se qualcuno dei fedeli all'ometto nella foto si sentirà in dovere di fare un esame di coscienza.

lunedì 25 maggio 2009

Conseguenze positive del Berlusca porcello

Sono passate un paio di settimane nelle quali ha tenuto banco la storia di Berlusca – papi.
Repubblica non ha mollato l’osso e sta sul pezzo con notizie fresche frequenti, sui blog si fanno battute e si incalza con durezza e la montagna di balle costruita dal Berlusca si va disfando.
Alcuni, come Gad Lerner, ci vanno giù duri: “Il vecchio bavoso che telefona di notte alle ragazzine e ne trasporta a decine col jet privato in Sardegna per la festa di Capodanno, è un uomo di potere che ha perso il controllo delle sue facoltà mentali”, e si spinge fino a previsioni di caduta dell’impero…
Non lo so, forse Gad è un pò ottimista, ma una cosa positiva in questa storia c'è di sicuro: si ritorna a parlare di ruolo delle donne nel mondo dell’informazione e spettacolo, e coi tempi che corrono non è un’operazione culturale da poco.
Me ne accorgo su di me: a certe cose non ci facevo più caso.
Non voglio fare il nostalgico del femminismo, ma nemmeno rassegnarmi alla lobotomizzazione... Esagero? Provate a dare un’occhiata a questo sito e al documentario che hanno fatto.

mercoledì 6 maggio 2009

Il Berlusca porcello


Su questa storia non so proprio cosa pensare.
Solidarizzo in qualche modo con l'indignata (giustamente) conserte di Macherio, ma che l'ometto fosse questo lo sapevano tutti...
Poi però, se penso alla figura di un anziano ricco e potente che se la fa con una ragazzina, i sentimenti che mi vengono in mente sono la pena, ma anche un pò di nausea.
Va beh, per restare leggeri ecco una rassegna del Berlusca porcello da un blog.
Come si diceva, è tutto documentato, per il nostro ometto non è una novità:

Un pò puttaniere, un pò maschilista, un pò cialtrone

Alla notte di San Silvestro del 1986 risale la telefonata fra il promesso sposo Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, in cui il piduista si lamenta di iniziare male l’anno perché “avevano bidonato 2 ragazze del Drive In” - alla festa con Fedele Confalonieri e Bettino Craxi - “…se si comincia l’anno così non si scopa più“.
“Io sono un playboy quasi professionista“.

Silvio Berlusconi marito all’Espresso il 3 giugno 1994.
“Sono incapace di dire di no. Per fortuna sono un uomo e non una donna“.

Silvio Berlusconi marito all’Ansa 22 aprile 1999.
“E’ un diritto dei cittadini rivolgersi alla Cassazione se l’atmosfera non fa presagire che ci sia un giudizio imparziale perché magari qualcuno ha fregato la fidanzata al presidente del tribunale. A noi succede perché siamo tombeur de femmes. Mai di un amico. Di un magistrato, questo è decente.”

Silvio Berlusconi marito, spiegando la legge Cirami all’Ansa 25 settembre 2003.
“Per approvare un disegno di legge, se va bene, passano mesi. Poi si ricomincia in Senato, e i senatori cambiano ancora qualcosina per dimostrare a moglie e figli che non vanno a Roma solo perché hanno l’amante. Oltre i 400 chilometri l’amante non conta. Come si dice a Napoli, in questi casi a commare nun è peccato“.

Silvio Berlusconi marito, 24 maggio 2004.
In un’intervista rilasciata a Rtl 102.5 il 25 gennaio 2006 Silvio Berlusconi marito risponde. “Se sono fedele? Le darò una risposta malandrina: sono stato frequentemente fedele“.

“Ecco un uomo che ha sempre le mani in pasta. E’ ginecologo!”
Silvio Berlusconi marito a Catania, 4 aprile 2000, nel presentare il deputato Giuseppe Palumbo.

“Io veramente non sono mai stato una madre. Il padre di solito pensa a mantenere la famiglia e nella famiglia i compiti sono divisi. La mamma sta a casa con i bambini“.
Silvio Berlusconi marito, 9 ottobre 2002.

Gomorra in Abbruzzo


Rita mi ha segnalato un messaggio su unblog che ricorda, dopo la tragedia in Abruzzo, le parole di Saviano nel libro "Gomorra".

Aprite a pagina 236 e leggete:

Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz'Italia. E più di mezza.
Conosco le mani, le dita, i progetti.
E la sabbia.
La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville.
A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma.
Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto.
Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.

giovedì 30 aprile 2009

Bellissima!!!


Qualche tempo fa, camminando lungo il Naviglio, ho visto questa opera in un negozio/galleria d'arte.
Ci ho riso per un quarto d'ora.

giovedì 23 aprile 2009

Le cattive compagnie di Ratzinger

La notizia è di qualche giorno fa, ma ho aspettato con fiducia che qualcuno in Italia lo tirasse fuori, come del resto è accaduto in molti altri Paesi europei. Niente, silenzio assoluto.
Allora almeno lo dico qua. Una decina di anni fa il Cardinale Ratzinger scriveva un breve saggio per una rivista austriaca di estrema destra che si chiama "Die Aula" ed è da molti considerata negazionista e neonazista. Tra i collaboratori della rivista anche il famigerato monsignor Williamson, recentemente riaccolto in Vaticano a braccia aperte
L'ha denunciato un deputato austriaco a Der Spiegel, che l'ha ripreso in modo esteso (qualcuno che fa il giornalista esiste ancora).
A me la cosa che fa più impressione è che sulla home page del sito della rivista compare ancora oggi Ratzinger, ma coi paramenti da Papa! E' veramente incredibile: credo che, se volesse, ci metterebbe un minuto a farla sparire, quella foto.
Non c'è discussione: a capo della cristianità c'è un Papa filo negazionista.

martedì 7 aprile 2009

Razzismo: Montgomery 1955 – Bari 2009


Edo, mio figlio tredicenne, fa la terza media e sta lavorando da inizio anno sul tema del razzismo, da Anne Frank a Martin Luther King, per poi finire con la gita scolastica, che prevede anche una tappa ad Auschwitz.
Qualche giorno fa si ragionava del boicottaggio degli autobus di Rosa Parks e di Montgomery negli USA del 1955, e ieri mi è capitata sott’occhio questa notizia: a Bari italiani e immigrati viaggeranno su autobus differenti! Qualche domanda me la sono fatta, perché le analogie sono notevoli, a parte i modelli di autobus (nella foto quello di Rosa Parks) e gli oltre 50 anni trascorsi. La risposta che mi sono dato è che non è finita, anzi, qui da noi il peggio deve ancora arrivare. La contrapposizione è chiara. da una parte il mondo che va avanti: i ragazzi che si mischiano nelle scuole, negli oratori, ecc.; le campagne (questo spot partirà tra poco), ecc.. Dall’altra gli allarmisti della sicurezza, la Lega (coi suoi Borghezio, guardatevi il finale di questo video), la paura.

lunedì 6 aprile 2009

Sergio “ciarlatano” Cofferati

In una bella intervista su Repubblica del 10 ottobre 2008 dal titolo “Non mi ricandido, sto con mio figlio”, Cofferati chiudeva così:
Domanda: “Farà l' eurodeputato e invierà cartoline da Bruxelles?”
Risposta: “Il problema non è Bruxelles e nemmeno Roma: se andassi, potreste dire che sono un ciarlatano”.
Non mi è mai stato simpaticissimo, Cofferati, ma al tempo l’avevo apprezzato per la chiarezza della presa di posizione (e anche perché almeno uno della nomenclatura si faceva da parte).
Siccome il papà del figlio con cui vuole stare è dato come uno dei candidati sicuri del PD, se ciò avvenisse sapremmo come chiamarlo. L’ha detto lui: Ciarlatano.

venerdì 3 aprile 2009

Qualcuno difende lo stato laico

Con tutte queste pressioni della Chiesa, cerco disperatamente qualcuno che difenda l’indipendenza e la laicità dello Stato. La sentenza della Consulta che dichiara illegittime alcune norme della legge 40 sulla fecondazione assistita (ricorderete la battaglia referendaria persa), me ne ha fatto trovare uno, di paladino dello stato laico: “…la sentenza rende giustizia alle donne italiane, specie in relazione alla legislazione di tanti Paesi europei. Mi sembra fin d’ora evidente che quando una legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre istituzioni”.
Bene no? Certo, anche se chi parla è... Gianfranco Fini!!!
E il PD: Franceschini paraculeggia chiedendo generiche «regole per disciplinare i temi etici», don Francesco Rutelli (sostenitore della legge nel 2005) balbetta un «l’impianto della legge è confermato, anche se alcune parti importanti vengono modificate».
Commento, divertito, con un vecchio proverbio pugliese “So cagnate i staggiuni, i pecuri vanno in culo ai muntuni”.

mercoledì 1 aprile 2009

La Chiesa vorace

Da parecchi anni, seguendo la mia passione per il Medioevo, sono finito ad interessarmi di storia del Cristianesimo e poi delle vicende della Chiesa cattolica contemporanea.
Leggo con interesse ma con distacco, da laico agnostico. Lo scorso weekend, passato in casa coi postumi dell’influenza, mi sono letto “Perché non possiamo essere cristiani” di Odifreddi e “La questua” di Curzio Maltese. Il primo è molto ben documentato e divertente, e, anche se un po’ da specialisti, si legge con grande piacere. Il secondo è un’inchiesta non molto approfondita (lo dichiara l’autore, per mancanza di fonti) sui costi della chiesa per le tasche degli italiani.
Non l’ho ancora terminato perché mi dà un po’ fastidio trovare conferma di una situazione di degrado così drammatico e rapido. Se ne deduce un consuntivo di proporzioni enormi e senza freni.
La Chiesa pare essere un potere se possibile ancor più vorace del sistema dei partiti. Inoltre l’autorevolezza di un tempo si trasforma ogni giorno di più in arroganza e commistione col potere politico (dare un’occhiata ai commenti entusiastici della CEI alla nascita del PdL).
Notizia di oggi l’accordo tra vescovi e banche per dare 300 milioni di euro ai poveri. Leggendo meglio si capisce che 1) la Chiesa mette 30 milioni, il resto le banche 2) che bisogna recarsi dai preti per avere le necessarie garanzie 3) i divorziati sembrano esclusi (“non ci abbiamo pensato” riporta laRepubblica. Messa giù cosi sembra un bel pacco, no? Cercherò di seguire questa storia.

venerdì 20 marzo 2009

Il Papa, i preservativi e l’unità dei cristiani

Ne combina una dietro l’altra ‘sto Papa.
Ora non ha trovato di meglio che prendersela coi preservativi. Non è una novità, ma dire che il loro uso è dannoso nella lotta contro l’AIDS mentre stai per arrivare nell’Africa dei 22 milioni di malati di AIDS sembra davvero un po’ troppo.
Per formazione sono portato a credere che in Vaticano poco o nulla avvenga per caso, e allora i casi possono essere: 1 - questo Papa si è circondato di imbecilli che gli fan dire le peggio cose; 2 – questo Papa le pensa davvero ed è incredibilmente gretto e cattivo; 3 – questo Papa sta perseguendo con la massima generosità e la massima lucidità il disegno di riunire tutti i cristiani fornendo un obbiettivo comune chiaro e preciso: tutti uniti contro di lui!
Le cose più belle che ho letto sul caso: il solito lucidissimo Sofri su Repubblica, un po’ più incazzato Pino Corrias, mentre da questo articolo su La Stampa si capisce che a non poterne più cominciano a essere in parecchi, dentro la chiesa. E non solo nelle parrocchie, dove per fortuna ormai i preti migliori vanno per la loro strada (dai consiglio sugli anticoncezionali ai ragazzi, alla comunione ai divorziati, ecc. ecc.).
Brilla per vigliaccheria intellettuale l’assenza di qualsiasi commento dal mondo politico della destra (Sarko non docet), un poco meglio Franceschini, ma si può fare di più, molto di più.
Resto in attesa della prossima smentita del dogma dell'infallibilità papale.

lunedì 16 marzo 2009

Viagra e sociologia dalla Val Camonica

Mi perdonerà la Lella, ma questa non potevo non commentarla: il Davide Caparini, deputato dell’Altavalle ha detto ad un incontro leghista che "Il consumo di Viagra è almeno triplo nelle regioni dove la gente è abituata a lavorare, pagare e tacere. Dal 1998 al 2005 in provincia di Brescia sono state consumate dalle 3 alle 4 mila pillole di Viagra ogni mille persone. Nello stesso periodo, nella provincia di Potenza, il consumo è stato di 991 pillole per lo stesso numero di persone".
Non ho capito se secondo lui al Nord si tromba di più (ma ci vuole l’aiutino perché si è stanchi de lavurà) o se sarebbe meglio risparmiarsi, lavorare meno e fare a meno del Viagra.
Chi ha voglia di approfondire si può leggere l’articolo su Repubblica.
Certo che stando alle sue cifre il mito del celodurismo leghista pare un po’ in crisi…

lunedì 9 marzo 2009

Chi scrive le cattive leggi?

Ho trovato questa notizia sul blog di Guido Scorza, ed è veramente fantastica: l’on. Carlucci fa girare una “sua” proposta di legge sulla regolamentazione di Internet che cerca di far passare come iniziativa anti-pedofilia una pessima legge.
Però, siccome parliamo di gente che la sa lunga, la mette in rete in formato .doc, e sulle proprietà del documento si vede che è stata scritta sul pc di Davide Rossi, il Presidente dell’Unione Italiana Editoria audiovisivi (Confindustria). Uno che ha le idee abbastanza chiare sulla rete: ”internet non serve all’umanità e non serve al mondo!” è una sua frase che chiarisce il concetto.
Cercherò di seguire questa storia.

lunedì 2 marzo 2009

Il dogma dell’infallibilità del Papa

A me come a molti altri questo Papa non piace.

Penso che nel profondo voglia tornare indietro rispetto all’ultimo Concilio ed in particolare rispetto ad alcune conquiste come l’accettazione del principio della libertà religiosa, il confronto aperto con la cultura ed il mondo, il riconoscimento del ruolo dei cristiani laici.
Insomma mi pare che sia in corso un’opera di restaurazione del ruolo unico ed esclusivo della Chiesa e dei suoi ministri come depositari della verità.
Il disegno è subdolo, ma si ritrova in tanti piccoli e grandi segnali di cui il riconoscimento dei seguaci di Lefebvre (che rifiutò il Concilio) non è che un episodio (non casuale peraltro, visto che in quel mondo la casualità non esiste).

Seguo con una certa attenzione tutta questa storia e quando leggo una notizia come quella della revoca della nomina a vescovo di Linz di monsignor Wagner a seguito delle pressioni della conferenza episcopale austriaca (che, gesto senza precedenti, ha chiesto al pontefice una "maggiore attenzione" nelle future nomine), mi consolo e penso che la resistenza sarà dura da abbattere.
E pazienza se, ancora una volta, il dogma dell’infallibilità papale ne esce un pò malconcio.

Wagner, per chi non lo ricordasse, è quello che aveva messo in guardia i giovani dalla lettura dei romanzi di Harry Potter, che, secondo lui, portano a forme di "satanismo", ed è anche quello che, dopo l'uragano Katrina, si era domandato se la catastrofe naturale non fosse stata conseguenza di un "inquinamento spirituale della città di New Orleans”.
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mercoledì 25 febbraio 2009

Noi e i figli: un dialogo di Gaber

Il mio amico Nino, qualche giorno fa mi ha girato questo dialogo di Gaber.
Me lo sono letto con calma, mi è piaciuto e mi ha fatto pensare.
Eccolo qua:

" Io, quella volta lì, avevo sessant’anni.
Eravamo nel 2000 o giù di lì. Praticamente ora.

E vedendo le nuove generazioni, i venticinquenni di ora così diversi mi domando:
che eredità abbiamo lasciato ai nostri figli?
Forse, in alcuni casi, un normale benessere. Ma non è questo il punto.
Voglio dire … un’idea, un sentimento, una morale, una visione del mondo …
No, tutto questo non lo vedo.

Allora ci saranno senz’altro delle colpe.
Siamo stati forse noi padri insensibili, autoritari, legislatori di stupide istituzioni?
No. Allora dove sono le nostre colpe?

Un momento, era troppo facile per noi essere pacifisti, antiautoritari e democratici.
I nostri padri avevano fatto la Resistenza. Forse avremmo dovuta farla anche noi, la Resistenza.
E’ sempre tempo di Resistenza.

Perché invece di esibire il nostro atteggiamento libertario non abbiamo dato uno sguardo all’avanzata dello sviluppo insensato?
Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo alzato un muro contro la mano invisibile e spudorata del mercato?
Perché avvertivamo l’appiattimento del consumo e compravamo motorini ai nostri figli?
Perché non ci siamo mai ribellati alla violenza dell’oggetto?
Il mercato ci ringrazia. Gli abbiamo dato il nostro prezioso contributo.

Ma voi, sì, voi come figli, non avete neanche una colpa?
Dov’è il segno di una vita diversa? Forse sono io che non vedo.
Rispondetemi: dov’è la spinta verso qualcosa che sta per rinascere?
Dov’è la vostra individuazione del nemico?
Quale resistenza avete fatto contro il potere, contro le ideologie dominanti, contro l’annientamento dell’individuo?

D’accordo, non posso essere io a lanciare ingiurie contro la vostra impotenza. C’ho da pensare alla mia.
Però spiegatemi: perché vi abbandonate ad un’inerzia così silenziosa e passiva?
Perché vi rassegnate a questa vita mediocre senza l’ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi?

Forse il mio stomaco richiede qualcosa di più spettacolare, di più rabbioso, di più violento? No!
Di più vitale, di più rigoroso, qualcosa che possa esprimere almeno un rifiuto, un’indignazione, un dolore …

Quale dolore? Ormai non sappiamo neanche più cos’è, il dolore.
Siamo caduti in una specie di noia, di depressione …
Certo, è il marchio dell’epoca.
E quando la noia e la depressione si insinuano dentro di noi tutto sembra privo di significato.

Il dolore è visibile, chiaro, localizzato, mentre la depressione evoca un male senza sede, senza sostanza, senza nulla … salvo questo nulla non identificabile che ci corrode."

venerdì 20 febbraio 2009

PD: rispetto chi si appassiona, ma a me non viene...

Rispetto chi si sta appassionando alla questione del futuro del PD, del futuro segretario del PD, ecc., ma la cosa non mi appassiona, non c'è niente da fare, non mi coinvolge proprio.
Credo che dipenda soprattutto da due questioni: la prima è che credo che tra le persone ci stanno lavorando prevalgano quelli interessati alla sopravvivenza politica (e non solo) propria rispetto a quelli che lo fanno in modo disinteressato. La seconda è che non è stata ancora fatta la scelta fondamentale: si vuole continuare col partito "tradizionale" o si fa una cosa che, di volta in volta, cerca di portare al governo di comuni, province, regioni, al parlamento, ecc. le migliori persone disponibili, anche se non sono del partito?
Se si sceglie la seconda bisogna dire a quelli del partito tradizionale che devono continuare a "militare", ma che non è detto che in futuro abbiano posti in liste elettorali varie (non so se ne saranno contenti). Se si sceglie la seconda bisogna dire a tutti quelli che non sono militanti che, se hanno voglia di fare, che la porta è aperta e la loro voce sarà ascoltata. Finora non è stato così.

mercoledì 18 febbraio 2009

Sardegna: il Profeta Sardo perde (o forse no)

Allora non ce l’ha fatta. Peccato, si vede che “ha dà passà a’ nuttata”.
Siccome sono un ottimista voglio vedere le cose positive di questa sconfitta.
Soru arriva circa al 43%, la coalizione di centrosinistra che lo sosteneva si ferma al 38,67%.
Quindi Soru conquista quasi cinque punti in più della sua coalizione.
Insomma il Profeta Sardo corre, ma il peso morto dei partiti morti che si porta addosso lo frena.
Viceversa il centrodestra becca il 56,66 dei voti e il suo candidato Cappellacci ne prende 5 in meno: cioè lui è una chiavica, ma il Berlusca, il Presidente del Consiglio, le TV pubbliche e private, ecc. lo spingono e lui arriva primo (ma una volta le "spinte" non venivano punite con la squalifica?).
I numeri reali non si sanno ancora, perché lo scrutinio dei voti è stato davvero allucinante (si prevede sia completato entro l’equinozio di primavera), ma pare che qualche migliaio di sardi abbia espresso la propria rottura di maroni (non il ministro) in modo chiaro: si parla di quasi 20.000 schede nulle e annullate volontariamente e di oltre 5.000 bianche.
Commento di Soru:
“Ho chiamato Ugo Cappellacci per augurare buon lavoro a lui e alla Sardegna per i prossimi cinque anni”. Spero che non decida di tornare a fare Tiscali, abbiamo bisogno di gente così.

lunedì 16 febbraio 2009

Vicini al Profeta Sardo d'Azione

Tra poco usciranno i primi sondaggi sul voto il Sardegna.
Mi sento vicino a Soru e, se non è ancora chiaro perchè questo voto è importante, lo ribadisco: non è solo un voto regionale, per me c'è di mezzo uno stile di comunicazione, un modo di essere e di pensare e di fare.
Ho fiducia che presto questo andazzo "ignorante" dell'apparenza, delle sbruffonate e dell'ostentazione, del partitismo, ecc. ecc. possa finire.
Non ho mai conosciuto personalmente Soru, ma lui incarna molto bene l'antitesi di tutto questo, partiti compresi, e unasua vittoria potrebbe essere un primo segno, un segno importante, appunto.
Questa sensazione non è solo mia, l'ha ben descritta in modo sintetico un articolo dell'inviato della Stampa.
Forza Soru!

mercoledì 11 febbraio 2009

Maestrale e bici in città


Stamattina la Grigna a nord e il Monte Rosa a ovest erano disegnati sull’orizzonte, bianchi di neve, e tirava un bel maestrale teso che mi ha fatto venire voglia di andare in barca.
Tirare quattro bordi sarebbe stato il massimo, ma anche una bella pedalata non è male. Contro vento c’è da spingere, ma la giornata è bellissima.
Inoltre sto tenendo d’occhio le bici a noleggio dell'ATM: vedo ogni mattina tre posteggi (San Calimero, Rotonda Besana e Piazza Tricolore) e le bici sono sempre in numero e posti diversi.
Vuol dire che qualcuno le usa, e considerato il cattivo tempo che c’è stato finora mi pare una bella cosa.

lunedì 9 febbraio 2009

Sicurezza: cifre alla mano qualcuno fa il furbo

Dalla rilevazione sulla sicurezza, effettuata anche quest’anno dall’Eurispes, emergono dati interessanti sul tema:
il timore più diffuso è quello di subire un furto nella propria abitazione: è così per il 38,3% degli italiani. Forte è anche il timore di essere scippati (13,2%).
Però i furti in Italia sono passati da 1,6 milioni (2007) a 1,1 milioni dello scorso anno (-39,7%).
Sembra che l’immagine passata dai media non corrisponda alla realtà, ma la maggior parte degli italiani (36%) è convita che l’immagine offerta dai mass media sia realistica. C’è il 34,8% trova che i toni sui fatti trattati siano allarmistici, ma ben il 23,7% è convinto, invece, che il problema venga trattato in modo meno grave rispetto alla realtà.
Inoltre la spesa destinata alla sicurezza pubblica nel nostro Paese è del 2% del PIL, pari a circa 480 euro per cittadino, a fronte di una media Ue del 1,7%.
Questo anche perchè l'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di uomini impiegati nelle forze dell'ordine: 328.368 effettivi: 571 addetti all'ordine pubblico ogni 100.000 abitanti contro 321 in Germania, 268 in Gran Bretagna e 227 in Francia.
Qui qualcuno non la racconta giusta, ma nessuno se ne accorge.

venerdì 6 febbraio 2009

Il meglio del Berlusca di questa settimana

Mi era scappata ma l'ho recuperata questa intervista del Berlusca sul Corriere.
La battuta migliore è questa: "...e sono stato io a convincere Bush e i suoi collaboratori, rimasti inerti davanti al fallimento della Lehmann Brothers, a muoversi e a stanziare oltre 700 miliardi di dollari."
Del resto aveva già convinto Lincoln ad abolire la schiavitù qualche tempo prima.
Alla fine dell'intervista in TV poi c'era anche questa:" ...i giudici devono fare i giudici, sono un ordine e non un potere dello Stato."
Forse ha già in mente la "sua" Costituzione, dove il potere giudiziario dello Stato non c'è, o forse si è confuso con l'ordine degli avvocati...
E' un grande. Un grande comico. Se andasse a Zelig non me lo perderei. Peccato che al momento sia impegnato a fare il Presidente del Consiglio.

Il Profeta Sardo d'Azione non molla

Mancano 8 giorni alle elezioni in Sardegna e Soru tiene duro alla grande.
Le risposte al Berlusca, che l'ha insultato (vedi post sotto) sono state serie e precise. Da persona seria e pacata. Incazzata ma pacata. Sperem in ben.

mercoledì 4 febbraio 2009

Istituzioni al macero 2: Maroni

Vi pare normale che un ministro, Maroni, usi il suo ruolo per fare propaganda a scopo elettorale a 4 mesi dalle prossime elezioni?
Prima la storia dei bambini rapiti per estirpargli gli organi, poi questa che con i clandestini bisogna essere “cattivi”.
Allora, le istituzioni non devono essere buone o cattive, ma giuste. Magari applicare la legge con durezza, ma in modo giusto. E basta.
Non è come quando sei sul Po coi tuoi amici e spari balle a raffica in una bella gara con Bossi e Borghezio.
Se sei un ministro, “dobbiamo essere cattivi” sembra (o magari è) un incitamento alla violenza della Polizia (sono i sottoposti del ministro Maroni) e di tutti i cittadini.
E mancano ancora 4 mesi, chissà quante altre ne dovremo sentire…

Istituzioni al macero: Berlusconi alla sarda

A me sembra poco normale che il Presidente del Consiglio di tutti gli italiani (l’ha detto lui) partecipi attivamente alla campagna elettorale in Sardegna.
Sembra ancora meno normale che le interviste al Presidente del Consiglio sulla crisi, l’Italia, il mondo, siano intervallate da spot pubblicitari tipo "Soru è un fallito come imprenditore, un fallito come politico e un fallito come governatore".
Tralascio i particolari sulle spese per la campagna elettorale del Berlusca pagate dall’istituzione che rappresenta (immaginate i costi di aerei, scorta, seguito, ecc.). Ma d’altronde lui è abituato così, e in Sardegna ha interessi da difendere…
Chi ne esce peggio è il candidato ombra (cioè quello vero) tale Ugo Cappellacci ormai chiamato "Ugo-dì-qualcosa-anche-tu". O forse no, chi ne esce peggio sono le istituzioni.
Intanto il Profeta Sardo d’Azione va avanti per la sua strada, schivando con cura le polemiche che sono il pane del Berlusca. Date un’occhiata al suo sito.
Tieni duro Soru.

Eluana: strane sintonie

La storia, forse, sta per finire.
Ho già scritto del fastidio che provo verso i molti pontificano su questa vicenda: dai moderni inquisitori della chiesa, ai miserrimi politici che cercano solo un’altra occasione per presentarsi davanti a una telecamera, fino ai giornalisti ipocriti, che fanno finta di invocare “Silenzio!” urlandolo in prima pagina, a caratteri cubitali.
Però qualcuno ha avuto anche comportamenti apprezzabili, ad esempio quelli che in silenzio sono stati davvero, e alcuni hanno anche detto cose diverse, con toni diversi: tra questi il medico che ha preso in consegna il corpo di Eluana, Giuliano Ferrara (una volta tanto non sopra le righe) e Gianfranco Fini, che ha espresso con chiarezza e semplicità i suoi dubbi. Negli ultimi tempi spesso mi ritrovo ad apprezzare Fini (è migliorato lui? Emerge solo perché sono peggiori gli altri? Sono cambiato io? Mah!). Un tempo sarebbe stato motivo di preoccupazione.
Una voce con la quale su questa storia sono in completa sintonia è quella di Adriano Sofri. Da non perdere il suo articolo di oggi.

lunedì 2 febbraio 2009

Neve again

Ancora un bel panorama bianco della città questa mattina.
Non c’è paragone con quella dell’Epifania, questa è molto meno, è più bagnata e durerà meno (forse) ma l’immagine è bella ugualmente e dopo tutta questa Biancaneve adesso dovrebbero cominciare a venire fuori i nanetti…
L’aspetto negativo è che ho dovuto lasciare a casa la bici, mentre sono impegnato a tenere d’occhio i nuovi parcheggi delle bici BikeMI (ATM – Comune), quelle della foto. Ne parleremo.
In compenso ha passato una mezz’ora sul tram n. 9, più multietnico che mai, ascoltando chiacchiere sparse e telefonate.
Mi pare che la neve faccia stare la gente più allegra e rilassata (forse sanno di non avere problemi se arrivano in ritardo).
Di sicuro forse mette allegria a me.

Allarme sicurezza a tutti i costi: se ci fosse ancora qualche dubbio…

Ci risiamo: stupri, rapine, pedofili, baby gang, traffici di organi, una bella dose di immigrati (clandestini o meno) ed ecco pronta un’altra settimana di polpettoni sulla sicurezza a turbare le notti del pubblico, ansioso di essere rassicurato dalle balle del ministro di turno.

Maroni ha pensato di buttare lì la storia del traffico di organi: fa niente se non ha fornito uno straccio di dato, pazienza se, caso mai fosse vero, sarebbe tenuto a dirci come lo risolve, il problema…intanto lui butta lì la pastura, i pesci (i media) non mancano.
Alla Mussolini non sembra vero di poter dire la sua e tornare gloriosamente in prima pagina. Di recente, per togliersi di dosso un po’ di muffa (è archiviata in una fantomatica “Commissione Infanzia” del Parlamento), aveva anche pensato bene di rompere i maroni (non quello di prima) a Gino Paoli per il testo di una canzone.

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi su come va il sistema dei massmedia dia un’occhiata qui. Più chiaro di così!

venerdì 30 gennaio 2009

Internet: i numeri di Brunetta - 2

Anche Mochi Sismondi sul ForumPA, commentando il piano e-gov di Brunetta, ha fatto caso alla bufala “…solo il 17% delle famiglie italiane usa Internet…”. Anche lui sottolinea il fatto che è un errore e cita il dato, più verosimile, del 42% delle famiglie italiane in rete secondo l'indagine Eurostat (ufficio statistica dell’Unione Europea) dello scorso dicembre.
Non siamo la Svezia o il Canada, ma c'è una bella differenza!
Intanto però tutti hanno parlato di questo 17% e nessuno si è sognato di correggerlo, men che meno la nostra seconda Brunetta preferita (la prima resterà per sempre quella dei “Ricchi e Poveri”).
Avanti così.

lunedì 26 gennaio 2009

Internet: i numeri di Brunetta

Brunetta ha presentato in pompa magna il suo “Piano E-Gov 2012”.
Tutti i ministri dei precedenti governi hanno presentato in pompa magna il loro Piano E-Gov, e lui non è certo da meno.
Sollecitato anche dal blog di Mantellini ho dato un’occhiata al Piano E-Gov 2012, un documento di 70 pagine.
Mi pare fatto piuttosto male, con dati disomogenei e su argomenti diversi. Faccio alcuni esempi perché ci sono alcune cose, anzi più di alcune, che proprio non convincono:
I media battono sul dato, riportato a pagina 5, che solo il 17% delle famiglie italiane usa Internet, contro una media EU del 32%.
A pagina 9 si fa una comparazione tra Italia e Germania. Le famiglie italiane con connessione Internet salgono a circa il 42%.
A Pagina 22 invece le famiglie connesse a banda larga sembrano essere circa il 25%.
Per capire qualcosa su dati regionali bisogna cercare di interpretare la tabella di pagina 11, io non ci sono riuscito.
A pagina 15 ci sono comparazioni tra paesi europei, ma non si capisce di cosa si stia parlando. C’è anche scritto che “…L’Italia si posiziona a 27, leggermente al di sopra del valore medio dell’Europa che che è a 76…” (il che che è nel testo).
A pagina 18 c’è una tabella che ci racconta degli “…Individui (%) che hanno usato internet per la
ricerca di lavoro nel 2007 in aziende sopra i 10 addetti che usano internet per la formazione.” Ma cosa vuol dire?
Mi domando: che cosa hanno messo insieme? Non dico il miniministro, ma possibile che nessuno dei fannulloni che girano per il ministero abbia avuto il tempo di rileggerlo?
Non mi soffermo neanche sulle paginate di promesse su piani pluriennali (di buoni propositi ne ho visti abbastanza, e da troppi anni aspetto i fatti), ma se cominciamo con report di questo genere stiamo freschi.

mercoledì 21 gennaio 2009

Discorso di Obama: le mie sensazioni

Ieri ho ascoltato il discorso di Obama in diretta alla radio.

Ci sarebbe molto da dire: sul piano mediatico, perché è stato un evento mondiale come nessun'altra elezione era mai stata prima d'ora; sul fatto che la rete è stata protagonista, sui cambi di rotta sul piano politico; sull'abisso di distanza con la politica di casa nostra, ecc., ecc.

Magari ci tornerò sopra, ma per ora voglio raccontare solo le sensazioni.

La frase "Un uomo che sessanta anni or sono non sarebbe neppure stato servito in un ristorante, oggi presta giuramento per assumere la più alta carica della nazione" mi ha emozionato.

La frase “...siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei, induisti e non credenti…” mi ha dato la speranza di avere trovato un leader mondiale.

La frase “...quello che uomini e donne possono fare quando l’immaginazione si unisce alla volontà comune, la necessità al coraggio” mi ha dato fiducia.

I riferimenti all’umiltà, alla sobrietà, al rispetto per le risorse del pianeta, mi hanno entusiasmato.

Ecco: entusiasmo, motivazione, voglia di fare (merce rara di questi tempi) queste sono le sensazioni che mi ha dato il discorso di Obama

E’ quello che volevo, e che credo vogliamo in tanti. Io sono con lui.

Buona fortuna e buon lavoro.


Il discorso in italiano è qui

Ma è meglio il video






martedì 20 gennaio 2009

Obama Presidente: We Are One concert


Stasera si insedia Obama. Seguirò la cosa in TV, ma ieri c'è stato il concerto al Lincoln Memorial che, per chi vuole cogliere lo spirito del tempo e il clima che c'è negli USA, è stato davvero significativo.
Si è aperto con Bruce (che si è speso molto per Obama) che si è presentato con la sua chitarra acustica, emozionato, e accompagnato da un coro gospel, ha cantato "The Rising". Imperdibile poi "This Land is Your Land" di
Woody Guthrie, cantata con Pete Seeger e migliaia di persone.
Il tutto
davanti al nuovo presidente e qualche centinaio di milioni di persone in tutto il mondo.
Guardatevi su badlands.it i video a questa pagina, ne vale la pena (grazie a Elena per la segnalazione).
Mi vien da dire che su Obama c'è un bel carico di attese e responsabilità, ma anche tanta partecipazione e voglia di cambiare.
Ho fiducia.


lunedì 19 gennaio 2009

La Lega che ci fa divertire

Questo video, pubblicato da Marcello Saponaro, è veramente imperdibile.
I rappresentanti della Lega, questo è il capogruppo in Regione Lombardia, a volte ci riservano ancora qualche momento di divertimento, anche se spesso non lo sanno.
Questa volta no: lui pensa di essere divertente, e in effetti lo è anche per me, ma da un altro punto di vista.

venerdì 16 gennaio 2009

Su Facebook

Ho già ringraziato gli amici che mi hanno tirato dentro a feisbuc, sono contento di esserci e di aver ritrovato gente che non sentivo da tempo.
Ciò detto, devo dire che non mi pare il posto più adatto a condividere ragionamenti, cosa che in questo periodo mi intriga.
Mi sto anche convincendo che potrebbe diventare qualcosa di diverso dai precedenti fenomeni passeggeri di internet 2.0 (MySpace, SecondLife, ecc.).
Interessante questo articolo, che fa un giro di opinioni, e questa ipotesi di Massimo Mantellini:

"...negli ultimi mesi si cita spesso la vertiginosa ascesa di Facebook come una occasione iniziatica per milioni di persone nei confronti non solo di un social network ben fatto (e discretamente noioso) comunque capace di fare da collante fra utenze molto diverse, ma di una Internet delle persone finalmente conscia di se stessa.
In questo processo, per una volta, i “precursori” non avranno grandi ruoli mentre è la società delle persone che si gioca una occasione di rinascimento ideologico (nuova informazione, nuove consapevolezze commerciali, nuovi rapporti di vicinanza sociale) mediato da uno strumento tecnologico che fino a ieri era “il lupo” ed oggi, anche con la mediazione di Facebook (sia santificato Mark Zuckenberg e il suo accrocchio) diventa, potrebbe diventare, lo sguardo nuovo sul mondo per molti anche in questo paese."
Se avete voglia questo è l'articolo intero

Credo che valga la pena di seguire questo filo di ragionamento.

martedì 13 gennaio 2009

Il bello del quotidiano

 

Sono tornato al lavoro e al quotidiano.

Per iniziare bene l’anno cito alcune cose che mi sono piaciute:

-          le bici: nonostante il freddo, anche -8, ci sono diversi ciclisti metropolitani che viaggiano. Bisogna stare un po’ più attenti al ghiaccio, si va più adagio, ma tutti, maschi e femmine, ragazzi e adulti, hanno delle belle facce sorridenti.

-          Soru: siccome la Regione Sardegna va alle elezioni, in questi giorni ogni tanto la TV passa qualche intervento del Profeta Sardo d’Azione. Mi piace ogni tanto sentire cose intelligenti da uno che fa politica. La speranza è l’ultima a morire.

-          Mi diverte, anche se non mi appassiona, la vicenda di Rifondazione Comunista che va verso la scissione. Sono coerenti con la loro storia: pensano di essere lì per dimostrare ogni giorno e nel modo più rigoroso possibile la loro coerenza con se stessi. Mi ricordano “Into the Wild”: l’eccesso di coerenza porta a quella fine lì. La differenza è che in quel caso pagava solo il protagonista, in questo caso, a vario titolo, pagano elettori, contribuenti, ecc.

-          Sono anche contento di avere incontrato su Facebook amici che non sentivo da anni: Vito, Fumagalli e la Penny. Anche solo una foto e una mail è catrino. Grazie ai Lunacamuni per avermi convinto.

mercoledì 7 gennaio 2009

Palestina

Provo un grande disagio sentendo e leggendo queste cronache sulla nuova guerra, l’ultima di una serie infinita, in Palestina.
E’ odioso che le cronache siano solo piene di drammatica attualità e non venga mai ripreso il filo degli accordi stipulati e mai rispettati: così alla fine il diritto (e la verità, per quanto possibile) finisce per essere dimenticato.
Detesto il gioco al massacro di Hamas e nello stesso tempo trovo ripugnante la sproporzione con la potenza militare di Israele.
Mi da fastidio l’arroganza della ministra israeliana Livni, ma non c’è una singola voce credibile e affidabile dalla parte palestinese.
Trovo demoralizzante che anche su questo in Italia non si trovi di meglio che farsi le solite pippe tra maggioranza e opposizione. Storicamente, ma anche di recente in Libano, siamo sempre stati interlocutori importanti nelle questioni mediorientali, e tutto sommato Frattini dovrebbe essere tra i meno peggio del mazzo: macchè, niente da fare, anche questo sta andando a finire nel frullatore informativo.
Ma qualche voce fuori dal coro c’è, e vale la pena di leggerla. Sofri su Repubblica ad esempio (a parte la foto terribile, che poteva anche essere evitata, o forse no)

Ci siamo portati un po’ di neve dalla montagna…


Il primo post dell’anno nuovo è per questa immagine di Milano sotto la neve (l’ha fatta la mia amica Licia).
E’ davvero bellissima, specialmente per me che me ne sto a casa.
Per chi deve andare a scuola o al lavoro un po’ meno.
Per la scuola possiamo ringraziare la nostra supersindaca, che per la serie “te lo faccio vedere io…”, ha fatto la prima cazzata dell’anno.
Va beh, Milano è bellissima lo stesso.