martedì 2 novembre 2010

“Tira più un pèl de pota che ducent caval che trota”

Questo il lucido commento del leader maximo della Lega, il lucidissimo Umberto Bossi, sulla vicenda Ruby.
Il senatùr si è poi dilungato su altre finissime considerazioni di alta strategia politica e raffinata tattica istituzionale: “…è chiaro che Berlusconi poteva farla fare ad un altro quella telefonata. Per esempio chiamava me, chiamava Maroni...”.
Un altro dei cavalli di razza leghisti, l’astuto Calderoli, ha completato l’analisi dispensando sottili allusioni: “…sono preoccupato che qui, profittando delle vicende personali di Berlusconi, sia in atto un colpo di Stato, ma sarebbe il golpe dei fighetta…”. Sembra che i due si siano poi compiaciuti della rispettiva profondità di analisi cimentandosi n una gara di rutti.

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