mercoledì 20 luglio 2011

La Lega legata


Da tempo sono convinto che Bossi e la Lega non siano liberi nelle proprie azioni.
Credo che il legame con Berlusconi non sia solo politico, credo che ci sia anche altro.
A partire dalla questione del simbolo al fallimento della Banca Padana “salvata” da Fiorani a 4 euro per azione contro i 25,8 sborsati dai 4.000 piccoli investitori solo 4 anni prima.
I comportamenti di Bossi degli ultimi tempi confermano questo sospetto: il vecchio e malconcio “senatur”, portato in giro dai suoi come una madonna in processione, bofonchia parole senza senso per tenere in piedi un Berlusconi che in altri tempi avrebbe mollato al volo, ovviamente in nome del “federalismo”, la solita balla per elettori gonzi.
Ma anche nella Lega qualcosa sta cambiando: anche il “popolo leghista” si sta accorgendo che i suoi rappresentanti si stanno distinguendo tra i più affamati di poltrone, in cima alle classifiche per doppi incarichi, nepotisti (col capo in testa grazie al figlio “Trota”), generalmente inefficienti come ministri (qualcuno ricorda memorabili provvedimenti del ministro Bossi?), spesso più dannosi della grandine sulle vigne (ad esempio Calderoli con la legge elettorale).http://www.blogger.com/img/blank.gif
Non bastano più le solite sparate razziste alla Borghezio, le adunate a Pontida, le cialtronate come l’ultima dei ministeri al Nord (4 scrivanie made in Sicilia in due stanze a Monza).
Ormai le crepe interne non si possono più nascondere (Maroni ne ha pieni i maroni), i deputati non seguono più il capo e quest’ultimo sondaggio sulla leadership della Lega è un altro segnale della fine che sta arrivando.
Per Berlusconi e per Bossi, insieme.

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