mercoledì 12 settembre 2012

Caso Favia - Piazza pulita e dignità dei giornalisti.

La vicenda è tanto nota che non vale la pena di riassumerla, ma due cosette da dire ci sarebbero sul giornalista (chiamiamolo così per comodità) Gaetano Pecoraro di Piazza Pulita e poi anche il suo capo Formigli.
Tradendo la fiducia dell'intervistato, utilizzando strumentalmente il rapporto personale di fiducia con la sua fonte (l'intervistato) questo soggetto si è dimostrato a mio parere privo di qualsiasi dignità professionale.
Questo comportamento non ha nulla a che vedere con intercettazioni, fuorionda, o frasi carpite tipo "Striscia la notizia".
In nessuno di questi casi è in ballo il rapporto personale e di fiducia tra fonte e giornalista. E' questo che è stato tradito in questo caso.
In primo luogo dal Gaetano Pecoraro, in secondo da Formigli, che ha deciso la messa in onda.
C'è da sperare che a simili professionisti non capiti mai per le mani un Watergate, altrimenti la "gola profonda" del caso diventerebbe in men che non si dica "gola tagliata".

PS: Tutto questo prendendo per buono il fatto che il servizio sia "genuino" e non "concordato", ipotesi che gira perchè Favia sembra davvero troppo ingenuo, continuando a parlare con questo microfono davanti.

PS bis: La vicenda dell'intervista a Favia non mi interessa per le implicazioni sul Movimento 5 stelle (M5S). Io ho votato M5S non certo per la sua "democrazia interna" (???). L'ho votato e forse continuerò a farlo perchè mi pare oggi l'unico veicolo per portare alla politica persone nuove, motivate e non (ancora) "lobotomizzate" dal sistema dei partiti.

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