mercoledì 12 settembre 2012

Letture d'estate - Prima parte


Nell'estate che sta finendo, come ogni anno, nella tranquillità toscana, mi sono riuscito a leggere un pò di libri che vi racconto, caso mai qualcuno volesse prendere spunto.
Per la letteratura americana ho scelto "Manhattan Transfert" di Dos Passos del 1925 e "Un tipo americano" di Henry Roth, edito nel 2010, quindici anni dopo la morte dell'autore.
Entrambi parlano della crisi degli anni '30 e sono scritti bene, anche se ho preferito il primo.
Ma mi sono accorto che la letteratura americana di quest'epoca mi ha un pò stufato. Mi sa che mi prenderò una pausa.

A proposito di postumi ho letto "L'isola dei pirati" del compianto Michael Crichton, un autore che amo molto, specie per le opere del primo periodo. Questo romanzo è un pò diverso: fantasia e avventura nel Mar dei Caraibi della metà del '600 senza le implicazioni scientifiche che hanno fatto la storia di Crichton e dei suoi lavori migliori, da "Congo" a "Sfera", ecc. Ma io me lo sono goduto alla grande comunque.

L'erede di Crichton è, per quanto mi riguarda è Frank Schätzing, autore del fantastico "Il quinto giorno" (imperdibile). Quest'anno mi sono letto "Limit", un tomo da 1200 pagine. Alcuni criticano la lunghezza, l'eccesso di personaggi, ecc., e forse in parte hanno ragione, ma la storia è appassionante, l'idea fantastica e il supporto tecnico scientifico perfetto. Poi a me i libroni piacciono. Promosso a pieni voti.
Stando sul genere, meno interessante "L'ultimo giorno" di Glenn Cooper, che mi pare abbia un pò esaurito la vena di "La biblioteca dei morti". La storia è un pò così, e soprattutto mi pare che scriva troppo e troppo in fretta. Per quanto mi riguarda può riposarsi per un paio d'annetti.

Una vera sorpresa è stato "La donna dei fiori di carta" di Donato Carrisi, che per me è un autore fantastico (chi ha letto "Il suggeritore" sarà d'accordo con me, e chi non l'ha letto vada a cercarlo subito). Lui è un criminologo, i suoi primi due romanzi erano dei thriller e questo, invece, è tutt'altro: una storia di storie di vita raccontate, con un intersecarsi di personaggi alla Marquez romantico, ironico e struggente, il tutto in un libriccino scritto benissimo. Un cambio di genere sorprendente ma una conferma del valore di un autore da non perdere di vista.

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