lunedì 2 marzo 2009

Il dogma dell’infallibilità del Papa

A me come a molti altri questo Papa non piace.

Penso che nel profondo voglia tornare indietro rispetto all’ultimo Concilio ed in particolare rispetto ad alcune conquiste come l’accettazione del principio della libertà religiosa, il confronto aperto con la cultura ed il mondo, il riconoscimento del ruolo dei cristiani laici.
Insomma mi pare che sia in corso un’opera di restaurazione del ruolo unico ed esclusivo della Chiesa e dei suoi ministri come depositari della verità.
Il disegno è subdolo, ma si ritrova in tanti piccoli e grandi segnali di cui il riconoscimento dei seguaci di Lefebvre (che rifiutò il Concilio) non è che un episodio (non casuale peraltro, visto che in quel mondo la casualità non esiste).

Seguo con una certa attenzione tutta questa storia e quando leggo una notizia come quella della revoca della nomina a vescovo di Linz di monsignor Wagner a seguito delle pressioni della conferenza episcopale austriaca (che, gesto senza precedenti, ha chiesto al pontefice una "maggiore attenzione" nelle future nomine), mi consolo e penso che la resistenza sarà dura da abbattere.
E pazienza se, ancora una volta, il dogma dell’infallibilità papale ne esce un pò malconcio.

Wagner, per chi non lo ricordasse, è quello che aveva messo in guardia i giovani dalla lettura dei romanzi di Harry Potter, che, secondo lui, portano a forme di "satanismo", ed è anche quello che, dopo l'uragano Katrina, si era domandato se la catastrofe naturale non fosse stata conseguenza di un "inquinamento spirituale della città di New Orleans”.
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