mercoledì 7 gennaio 2009

Palestina

Provo un grande disagio sentendo e leggendo queste cronache sulla nuova guerra, l’ultima di una serie infinita, in Palestina.
E’ odioso che le cronache siano solo piene di drammatica attualità e non venga mai ripreso il filo degli accordi stipulati e mai rispettati: così alla fine il diritto (e la verità, per quanto possibile) finisce per essere dimenticato.
Detesto il gioco al massacro di Hamas e nello stesso tempo trovo ripugnante la sproporzione con la potenza militare di Israele.
Mi da fastidio l’arroganza della ministra israeliana Livni, ma non c’è una singola voce credibile e affidabile dalla parte palestinese.
Trovo demoralizzante che anche su questo in Italia non si trovi di meglio che farsi le solite pippe tra maggioranza e opposizione. Storicamente, ma anche di recente in Libano, siamo sempre stati interlocutori importanti nelle questioni mediorientali, e tutto sommato Frattini dovrebbe essere tra i meno peggio del mazzo: macchè, niente da fare, anche questo sta andando a finire nel frullatore informativo.
Ma qualche voce fuori dal coro c’è, e vale la pena di leggerla. Sofri su Repubblica ad esempio (a parte la foto terribile, che poteva anche essere evitata, o forse no)

1 commento:

  1. Questo avevo postato altrove nello stesso periodo...

    Lasciamo stare gli Ottomani, Arabi, Unni, Egiziani, Adamo ed Eva... Nel '48, la Palestina faceva parte dell'impero britannico che stava perdendo pezzi da tutte le parti. Con la loro strategia imperialista di "dividere e conquistare" hanno spaccato paesi, popoli, tribu, religioni, pure continenti (il canale di Suez) per due cento anni. E il contracolpo della seconda guerra mondiale era l'indipendenza delle colonie.

    India e Pakistan hanno accettato - malgrado litigi enormi (non meno di 4 guerre nel frattempo) - la divisione impostata dagli inglesi quasi in contemporaneo con la divisione di Palestina in due stati.

    Gli israeliani hanno accettato un'offerta simile in Palestina, i palestinesi, no.

    Perché? Sin da sempre, l'esistenza di uno stato ebraico era inaccettabile ai palestinesi. Agli israeliani questo lusso di mandare in aria la creazione di una nazione perché i vicini erano ostici non sapeva tanto d'affare; era meglio prendersi un pezzo di terreno senza tante risorse, pur circondato da paesi arabi, e cercare di tenersela.

    I palestinesi invece hanno scelto di restare in guerra finché avrebbero cacciato via i nemici (non so di che data esattamente erano diventati cosí ostili, ma devo immaginare che era con la fondazione dell'Islam, che é venuto qualcosa intorno a 2000 anni dopo la nascitá della religione ebraica) e avrebbero tenuto tutto per se stessi. Senza dividere una briciola. (Che era una fantasia totale, perché nel frattempo é MOLTO probabile che qualche stato arabo piú grande li avrebbe inglobato senza tante storie.)

    Nel frattempo, gli israeliani hanno sviluppato e rinforzato/allargato il loro stato e i palestinesi, che prima si sono trovati profughi per scelta, ora si trovavano profughi per necessitá. A sorpresa, hanno scoperto che nemmeno i paesi arabi li volevano tanto volontieri.

    Guerra qui, querra lá, l'Egitto e la Giordania hanno deciso che potevano convivere con Israele. Il Libano, prima dell'infiltrazione degli islamisti di Hezbollah (sostenuto da Siria e Iran), era uno stato laico. Perció l'unica nazione confinante che era ancora ostile era Siria che, invece di rivendicarsi le altura di Golan, ha messo le mani su Libano (ma nel frattempo é stata surclassata da un'Iran piú ricca e convinta).

    I palestinesi sono stati cacciati via dall'Egitto e da Giordania e Arafat é andato a vivere da Gheddafi per... 15, 20 anni? Cosí si é avviato il terrorismo moderno... con le Olimpiadi del '72... prendendo in ostaggio gente normale in crociera... o sui i voli di linea.

    É vero, gli israeliani non hanno nessun senso della misura ed é totalmente sproporzionata la loro risposta agli attacchi che subiscono. Dall'altra parte, sono circondati da paesi arabi che sono sempre meno democratici d'Israele pero, in confronto agli islamisti, risultano decisamente pacifici.

    Come la mettiamo?

    Purtroppo, sostenere Hamas é sostenere gli islamisti integralisti. Purtroppo, perché sostenere un'Israele fottente non dá nessun senso di soddisfazione. Al contrario, ci fa vedere quanto brutale e ipocrita puó essere la vita e come difendere dei principi ammirevoli con la guerra é stomachevole.

    Ma il fatto é che ci sono certe nazioni, Turchia, Egitto, Giordania, Arabia saudita, gli Emirati, Tunisia, magari anche Libia e Morocco (pure l'Iraq di Saddam) e ahimé Pakistan, che tutelano (come meglio possano) una cultura araba moderna (sempre araba, neh) e ci sono altri, Iran, Siria, Sudan, Algeria e Yemen, che incitano alla jihad. Utilizzando chiunque risulta cosí malmesso da considerare il martirio o il terrorismo una valida espressione politica.

    RispondiElimina