mercoledì 1 aprile 2009

La Chiesa vorace

Da parecchi anni, seguendo la mia passione per il Medioevo, sono finito ad interessarmi di storia del Cristianesimo e poi delle vicende della Chiesa cattolica contemporanea.
Leggo con interesse ma con distacco, da laico agnostico. Lo scorso weekend, passato in casa coi postumi dell’influenza, mi sono letto “Perché non possiamo essere cristiani” di Odifreddi e “La questua” di Curzio Maltese. Il primo è molto ben documentato e divertente, e, anche se un po’ da specialisti, si legge con grande piacere. Il secondo è un’inchiesta non molto approfondita (lo dichiara l’autore, per mancanza di fonti) sui costi della chiesa per le tasche degli italiani.
Non l’ho ancora terminato perché mi dà un po’ fastidio trovare conferma di una situazione di degrado così drammatico e rapido. Se ne deduce un consuntivo di proporzioni enormi e senza freni.
La Chiesa pare essere un potere se possibile ancor più vorace del sistema dei partiti. Inoltre l’autorevolezza di un tempo si trasforma ogni giorno di più in arroganza e commistione col potere politico (dare un’occhiata ai commenti entusiastici della CEI alla nascita del PdL).
Notizia di oggi l’accordo tra vescovi e banche per dare 300 milioni di euro ai poveri. Leggendo meglio si capisce che 1) la Chiesa mette 30 milioni, il resto le banche 2) che bisogna recarsi dai preti per avere le necessarie garanzie 3) i divorziati sembrano esclusi (“non ci abbiamo pensato” riporta laRepubblica. Messa giù cosi sembra un bel pacco, no? Cercherò di seguire questa storia.

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